Rania di Giordania respinge le critiche e si sfoga su Facebook

La regina Rania di Giordania è stata duramente criticata per le sue iniziative in favore dell’istruzione nel suo Paese, ma stavolta la sovrana non ha usato l’arma dell’indifferenza contro i detrattori scegliendo, invece, di difendersi attraverso una lettera pubblicata su Facebook

Rania durante la visita all' International Circassian Cultural Academy nel 2018
Rania durante la visita all' International Circassian Cultural Academy nel 2018

Siamo abituati a vedere la regina Rania di Giordania volare alto sopra le critiche, senza perdersi mai in inutili diatribe social, evitando polemiche e perdite di tempo. Negli anni il suo atteggiamento pacato è diventato, per lei, una sorta di “marchio di fabbrica”. Pochi giorni fa, però, qualcosa è cambiato, spingendo per la prima volta la sovrana araba a rispondere ai detrattori pubblicamente con la sua usuale eleganza ma anche con forza. Rania di Giordania ha replicato su Facebook, con una lunga lettera in arabo e in inglese, alle accuse mosse alle sue iniziative in favore dell’istruzione. In particolar modo ha difeso con coraggio la “Queen Rania Teacher Training Academy”, che prepara gli insegnanti con lo scopo di migliorare la qualità delle scuole giordane. Nella lettera, iniziata con la tradizionale formula islamica “nel nome di Dio clemente e misericordioso”, la sovrana afferma: “…Mi sono ritrovata nell’occhio del ciclone e al centro di una sproporzionata campagna diffamatoria senza avere la minima idea di come vi sia stata trascinata”.

In Giordania, nelle ultime settimane, gli insegnanti hanno protestato a lungo per ottenere uno stipendio più alto e delle condizioni di lavoro migliori, come riporta il giornale The National. In questo frangente la regina è stata accusata di non avere davvero a cuore le loro sorti e di averli lasciati soli. Nella polemica sono state tirate in ballo anche le iniziative di Rania per aumentare la qualità dell’insegnamento e le critiche hanno colpito in particolar modo l’accademia che porta il suo nome. Infatti queste “frecciate” avvelenate sono basate sul finanziamento che lo Stato giordano avrebbe concesso a questa scuola per insegnanti. Un problema che, secondo la regina, non esiste. Rania, infatti, dichiara di non aver mai negato il fatto che la sua accademia abbia ricevuto degli aiuti governativi, aggiungendo che “nessuna istituzione no profit può intraprendere un progetto di tale portata senza il supporto governativo e il consenso nazionale”.

Poi la sovrana si difende dagli attacchi personali, commentando:“Senza avere uno straccio di prova, alcuni mi hanno definita una potente donna d’affari in possesso di centinaia di milioni, o una figura con un certo peso politico negli affari di Stato”. Secondo Rania queste calunnie potrebbero far parte di una strategia che ha come fine ultimo quello di indebolire il potere monarchico in Giordania. A quanto pare l’accademia per insegnanti della sovrana di Giordania sarebbe stata accusata anche di occupare il suolo pubblico e di avere alle sue dipendenze un manager generale straniero. Entrambi i fatti, però, sarebbero falsi: nell’accademia lavorerebbero solo impiegati giordani e l’ubicazione sarebbe stata decisa rispettando tutte le norme (la scuola è ospitata dal campus universitario giordano). Inoltre già altre volte la regina ha sottolineato con decisione il fatto di non avere alcun ruolo politico più o meno occulto, spiegando che da parte sua non vi sono mai state ingerenze nelle questioni di Stato.

Dopo aver accennato ai pericoli dei social network, al loro lato più oscuro fatto di odio, Rania di Giordania ha aggiunto: “Negli anni ho letto commenti lesivi e offensivi sui social media che nessun giordano accetterebbe nei confronti della sua famiglia, come pure parole falsamente attribuite a me…Non mi sto riferendo a quanti sono in disaccordo con me, o hanno un diverso punto di vista – io accetto e rispetto il loro diritto a dissentire, ma ciò non giustifica la campagna contro di me”. Rania di Giordania mette in evidenza anche un altro comportamento tipico di alcuni utenti dei social, specificando che “…chiunque abbia…una lamentela personale o cerchi attenzione e fama ha preso ad attaccare la regina, le iniziative della regina, i vestiti della regina e la famiglia della regina!... Attaccare me è quasi diventato un modo per mostrare i muscoli o giocare all’eroe a spese del nostro Paese”.

La lettera si conclude con la speranza della regina nelle potenzialità della Giordania, in un futuro migliore e con una dedica affettuosa al re Abdallah che, dice Rania, “mi ispira ogni giorno”.

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