Red Ronnie: "Fidel, Cristo e Vasco Rossi: adesso vi dico tutto..."

Red Ronnie, ideatore dello storico programma Roxy Bar, racconta la sua carriera dagli esordi sino allo sbarco sul web

Red Ronnie: "Fidel, Cristo e Vasco Rossi: adesso vi dico tutto..."

"La musica mi ha salvato dalla solitudine". Red Ronnie, storico conduttore radiotelevisivo, oggi redattore di OM Optimagazine, ripercorre la sua carriera dalla gavetta allo sbarco sul web.

Quando ha scoperto la passione per la musica?

"Fin da piccolo, ho amato la musica. Con l'inizio della Ragioneria ho iniziato a vivere di musica. Abitavo in campagna e il primo centro abitato era a un chilometro e mezzo di strada non asfaltata. Avevo un impianto molto forte e d'estate mettevo il volume al massimo, gli amici sentivano da un chilometro e mezzo di distanza, lasciavano il bar, salivano il motorino e venivano a casa mia ad ascoltare i miei dischi. Chi ama molto la musica è perché è stato salvato dalla musica. Poi, la musica, con le radio, mi ha salvato dalla noia tremenda degli anni '70 con le radio libere e io ero nella prima radio libera bolognese".

Quanto sono stati duri gli anni della gavetta?

"La gavetta non è stata dura perché io non avrei mai immaginato che avrei fatto quel che ho fatto. All'epoca lavoravo in banca e contemporaneamente facevo il giornalista. Questo fino al 1983 quando ho fatto il primo programma televisivo, Bandiera gialla, ho preso l'aspettativa dalla banca e, poi, sono uscito. L'importante è il cammino, non la meta. Non mi sono mai posto delle mete. Non mi sarei mai potuto immaginare che avrei posseduto la chitarra di Jimi Hendrix con cui ha suonato a Woodstock o che avrei intervistato Fidel Castro, Keith Richards o Paul McCartney. Sono cose che sono accadute. Non avevo un obiettivo da raggiungere, solo un cammino molto bello".

Quando ha capito che avrebbe 'sfondato'?

"Non si sfonda mai nel mondo dell'arte o della cultura, come diceva Edoardo De Filippo “gli esami non finiscono mai”. Non vuol dir nulla sfondare. Non tutto viene misurato in denaro, in fama, in indici d'ascolto. Tutto viene misurato in quante persone hai aiutato e in quanti ti ringraziano per quello che hai dato loro. Mi sono sempre stupito della popolarità, anche perché, in fin dei conti, sono un tramite e non un protagonista".

Secondo lei, chi è o chi è stato il miglior cantante italiano?

"Gianni Morandi per il canto, Lucio Dalla per il cantautore, Pavarotti per il bel canto e Vasco Rossi per il rock".
E quello straniero?

"A livello internazionale il miglior artista in assoluto è Jimi Hendrix. Non c'è nessun altro che possa stare al suo passo".

Secondo te, perché molte star del mondo della musica fanno abuso di droghe?

"Per insicurezza, perché, come diceva Vasco, il successo è un problema. Tutti ti conoscono e tu non conosci nessuno. Ti trovi proiettato in una situazione irreale in cui tutti ti idolatrano e tu sei solo un essere umano. Poi, perché l'arte nasce sempre da una grande sofferenza, per emarginazione o perché non compreso e, quindi, quando l'artista si trova davanti tanto affetto, ha paura di perderlo e sbarella un po'. Vasco Rossi rimaneva anche 6 giorni e 6 notti senza dormire perché aveva la paura del risveglio e, quindi, vai verso gli eccessi. Di base, c'è una grande insicurezza".

Com'è nato Roxy Bar?

"Anche il Roxy Bar è nato da una grande sofferenza. Ho avuto una popolarità altissima con Una rotonda sul mare, un programma che non mi piaceva, ma che aveva fatto 8 milioni di telespettatori nella puntata finale. Berlusconi voleva che io continuassi a far quello e che prendessi il posto di Mike Bongiorno che, mi disse, era già anziano, però risposi di no perché non era nella mia natura e lui mi fece licenziare da Canale 5. Il posto che avrei dovuto occupare io lo ha preso Jerry Scotti che è molto più bravo di me a far quelle cose. Dalla grande sofferenza di un anno e mezzo in cui non conducevo programmi tivù è nato il Roxy Bar su VideoMusic che, poi, ha vinto tre Telegatti, battendo anche il Festival di Sanremo. Il programma nasceva proprio dalla canzone di Vasco Rossi ed era il concetto di ritrovarsi tra amici al Roxy bar, ad ascoltare musica. Nel 2011, poi, è iniziato il mio percorso sul web con Roxy Bar TV prima e Red Ronnie Tv adesso".

Ora perché si è 'rintanato' nel web e ha lasciato perdere la tivù?

"Perché la tivù è diventata pessima, è urlata e funziona solo lo scandalo. Mi allontanai dalla tivù proprio quando nacque la tivù spazzatura. Tutti urlavano: Ferrara nella politica, Sgarbi nell'arte, Mosca nello sport e Funari nelle casalinghe. Era tutto negativo e non mi appartiene la televisione che va alla ricerca dello scandalo. Dal 1992 ad oggi nelle mie dirette non c'è mai stato un litigio e questo non va bene in televisione. Io, personalmente, non la accendo più da almeno un anno se non per vedere un gran premio di MotoGp".

Le manca la televisione?

"Assolutamente no, anche perché io ho sempre fatto della televisione diversa. Ho sempre sperimentato e mi dicono che sono stato il primo a inserire le chat in un programma e la gente da casa poteva interagire con gli ospiti in studio. Stiamo parlando del '95-'96".

Com'è cambiato il mondo della musica, dai tuoi esordi ad oggi? In meglio o in peggio?

"In peggio perché la musica non ha più il potere molto forte che le è stato tolto. La musica ha portato grandi cambiamenti nel mondo, a partire dalla fine della guerra in Vietnam, la denuncia della fame nel mondo e dell'Apartheid. Hanno capito che la musica era pericolosa e l'hanno resa innocua, offerta gratis su internet e sostituito gli idoli. È cambiata moltissimo però ho creato un canale Telegram, Sir Red Ronnie, dove ci sono delle rubriche in cui i ragazzi postano i loro video e io, ogni martedì sera, li intervisto e faccio conoscere il loro lavoro. Nel mio piccolo cerco di dare visibilità a questa musica validissima che spazio non ne ha".

Il suo lavoro l'ha portato a viaggiare spesso. Dal punto di vista personale, come ha vissuto quest'ultimo anno caratterizzato dalle quarantene?

"Sono abituato a muovermi nei limiti che mi vengono dati. Fortunatamente ho una casa circondata dalla campagna che, per me, è un luogo naturale dove posso camminare con mia moglie e la mia cagnolina. Certo, trovo assurdo e allucinante tutto quel che è successo e mi piacerebbe tornare a viaggiare, andare in Perù a conoscere i curanderos e i luoghi energetici. Ho lavorato molto su Cuba con Fidel Castro, una persona incredibile che sapeva tutto del suo popolo. Lui è stato il più importante statista che c'è stato nel mondo, anche perché per 50 anni ha resistito alla pressione di un colosso vicino come gli Stati Uniti d'America".

Ha mai avuto paura del Covid?

"Non ho mai paura tanto meno delle malattie anche perché io non mi ammalo dal 1990. Tutti parlano di paure e di cure, ma la cura più grande è quella che dai al tuo corpo con la prevenzione. Sono vegetariano e non prendo un'influenza dal 1990".

Crede che il mondo della musica, in quest'anno di stop sia stato aiutato adeguatamente?

"Il mondo della musica è stato ignorato, sbeffeggiato dall'ex premier Conte che ha definito i cantanti “questi artisti che ci fanno divertire”, quasi come se fossero dei giullari. Ma la musica è un nutrimento per l'anima. Non di solo pane vive l'uomo, dice il Vangelo. Poi è assurdo che siano stati chiusi i musei: che assembramento ci può essere in un museo? Anche l'estate scorsa, quando la musica ha riaperto parzialmente, c'è stato un solo caso. È assurdo quel che è successo. C'è la volontà diabolica di chiudere ogni cosa che faccia star bene e installare la paura".

Come si concilia questa ripartenza degli spettacoli con il coprifuoco alle 22?

"Il coprifuoco non ha alcuno scopo di prevenzione. Il virus non viaggia a orari, è chiaro che è un modo per continuare a tenere sottomesse le persone. Di sicuro dalle 22 in poi c'è meno gente che va in giro rispetto al giorno. È assurdo tutto. Vanno riaperti tutti i luoghi dove si può stare insieme".

Che progetti ha per il futuro?

"Il mio presente è sempre proiettato verso il futuro. Mi piacerebbe molto andare in Perù perché c'è la cultura degli indios curanderos, l'unica che può salvare il pianeta. Questo, per la terra, è il periodo peggiore nella storia dell'umanità".

Lei apprezza l'attivismo di Greta Thunberg?

"Ci vedo dietro molta speculazione. Io apprezzo quello che le persone fanno per il rispetto della natura. I movimenti non servono a niente, Greta Thunberg è stata ridotta al livello delle Sardine, non ha ottenuto nulla. Qui parlano di eliminare la plastica nel 2050. Siamo a livelli di cecità allucinante da parte delle persone che governano e che sono manovrate da chi gestisce il potere economico e che pensano solo ai loro bilanci, fottendosene del pianeta".

Ultima curiosità. Lei è credente?

"Io non credo, io so. Credere vuol dire 'penso che questa cosa possa essere vera'. Io so che esistono altre dimensioni e che questa non è l'unica vita che viviamo. Noi siamo gli abitanti di una piccola galassia di tante galassie. È presuntuoso pensare che siamo gli unici.

Quando una persona abbandona il corpo su questa terra va in un'altra dimensione e deve rendere conto del suo comportamento sulla terra. Godrà dei tuoi benefici e pagherà per ciò che di brutto ha fatto. È la teoria del contrappasso dantesco che ci parla di reincarnazione. Anche Cristo, con la resurrezione, è la dimostrazione della reincarnazione".

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