Come ridere (con garbo) della società multietnica

Grande successo francese (60 milioni di euro incassati): dal contrasto tra comunisti e gollisti ai matrimoni misti, dal razzismo alla capacità (e voglia reciproca) di integrazione

Come ridere (con garbo) della società multietnica

È indiscutibile che, alla luce dei recenti fatti di sangue parigini, questa pellicola assuma un significato totalmente diverso da quello di un film che dovrebbe interrogarsi sulla reale capacità della Francia di essere una società multietnica, pur attraverso battute al limite del politically correct. Tanti i temi trattati per quello che è stato, lo scorso anno, il grande successo cinematografico della stagione francese (60 milioni di euro incassati grazie ai 12 milioni di biglietti venduti): dal contrasto tra comunisti e gollisti ai matrimoni misti, dal razzismo più o meno velato all'attaccamento alla propria identità culturale, dall'immigrazione alla capacità (e voglia reciproca) di integrazione. Anche se, dopo il massacro di Charlie Hebdo, è quello della differenza di religioni che finisce per essere il più tragicamente attuale e disatteso.
«Cosa abbiamo mai fatto al Buon Dio?», si domanda rassegnata una coppia borghese di sessantenni (splendidi Chistian Clavier e Chantal Lauby). Le loro tre figlie più grandi, infatti, hanno già sposato uomini di nazionalità e religioni diverse, ovvero un cinese, un arabo, un ebreo (tra di loro è una disputa continua su usi, costumi e stereotipi), e ora, l'ultima, si è promessa sposa con un ragazzo nero. Il sottotitolo, «4 matrimoni, 2 facce da funerale», esprime al meglio lo stato d'animo dei due, in quanto bianchi e cattolici L'incontro, però, con il futuro consuocero ivoriano, contrario allo sposalizio, farà cambiare le carte in tavola. Una simile trama è solo il pretesto per regalare, al pubblico, una serie strepitosa di gag e battute sui temi sopra citati. Che hanno il pregio, sorridendo, di far riflettere. Poi, ad un certo punto, salta fuori, durante il film, un cognome (scelta casuale perché la pellicola è dello scorso anno) diventato noto nella strage di gennaio, quasi un presagio per richiamarti ad una realtà ben diversa da quella descritta dalla commedia.

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