Nelle ultime ore, Riccardo Marcuzzo è finito al centro di una polemica per un’offesa rivolta a Davide Misiano, professore di latino e volto tv, che ha commentato in maniera sarcastica il suo brano sanremese “Lo sappiamo entrambi”.
Riprendendo una strofa della canzone che si è classificata ultima al Festival di Sanremo, Misiano ne ha criticato la grammatica – “trova pace, con la sintassi e con la vita” – esprimendo un parere che ha fatto davvero innervosire Riki. Il giovane, talento nato ad Amici ed assistito da Francesco Facchinetti, non è riuscito a trattenersi dal rispondere e, nel far scorrere le dita sulla tastiera, si è lasciato scappare anche una dichiarazione definita da molti omofoba.
“Sai cosa? Sono bello e intelligente. Andate in crisi voi brutti e 'intellettuali'. Tu sei pure che..a e le che..he per definizione sono frustrati”, ha sbottato Marcuzzo finendo, così, nel mirino della rete. Dopo essere stato linciato dal popolo del web, quindi, Riki si è visto costretto ad imbracciare nuovamente il suo smartphone e digitare un lungo messaggio di scuse nei confronti di tutti coloro che si sono sentiti offesi dalle sue parole.
“Viviamo nel paese delle contraddizioni. Dopo il video di Gossip ho passato una settimana a sentirmi dire ‘Che schifo il video che hai fatto, baci i maschi’. Ho messo dei poster che invitavano a scriverci sopra e mi hanno disegnato sopra pi...li e chiamato fro..o – ha sbottato il cantante riferendosi al videoclip di una sua vecchia canzone - . Ho passato dei periodi recenti in cui l’insulto più utilizzato era ‘bimbominchia’ e ‘finocchio’. Ho creato un billboard gigante con quel titolo proprio per far riflettere sull’odio che si scatena sul web. Ho passato dei periodi a scuola in cui alcuni ragazzini mi chiamavano ‘ricc....e’ e mi picchiavano”.
Lo sfogo di Riki, dunque, fa riferimento ad alcuni episodi del passato, ribadendo di essere sempre stato a stretto contatto con persone omosessuali senza sentirsi un omofobo. “Ho fatto design allo IED di Milano, tantissimi compagni erano omosessuali. Ho aperto tre start up e in una di queste uno dei miei soci è gay – ha detto ancora lui - . Ho lavorato e lavoro tuttora con colleghi omosessuali. Nessuno mi ha mai pensato omofobo”. “Il successo di un artista viene determinato dalla resistenza e dalla pazienza, però ricevere critiche e insulti oggettivamente ingiusti non è corretto – ha concluso lui, rivolgendo poi delle scuse a chi si è sentito turbato dalle sue parole - . Ho sbagliato, ‘che..a isterica’ se viene detto a me va bene e nessuno può lamentarsi, se lo dico io a chicchessia succede il putiferio.
Ieri sicuramente sono caduto nella provocazione: capita di sentirselo dire da amici, di dirlo, di usarlo con altri significati ma sui social ha un altro suono, un altro peso e capisco che può offendere”.“Se qualcuno si è sentito offeso mi dispiace – ha scritto Riki - ,io non sono omofobo, ma credo che intorno a questo argomento ci sia tanta ipocrisia”.
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