«Faccio l'ultimo lavoretto e poi smetto». È la frase tipica dei film hollywoodiani in cui i criminali pensano di fare l'ultimo colpo e poi di tirare i remi in barca salvo continuare a delinquere oppure finire definitivamente in galera se non morti ammazzati. Che è un po' quello che succede a Robert Redford che all'età di 81 anni ha annunciato il suo ritiro dalle scene dopo l'uscita di Old Man & His Gun diretto da David Lowery. Film che, come dice il titolo, racconta di un uomo anziano e della sua pistola, ossia la vera storia di un criminale, Forrest Tucker, che ha rapinato banche per 17 volte, è andato in prigione 17 volte ed è evaso per 17 volte, pure a 70 anni dal carcere di San Quintino. Il film, prodotto anche da Redford, e interpretato da Sissy Spacek, Danny Glover, Tom Waits e Casey Affleck, uscirà per Fox Searchlight il 28 settembre negli Stati Uniti dopo la presentazione al Toronto International Film Festival. «Mai dire mai ma ho concluso che questo sarà (l'ultimo) per me come attore e che dopo mi ritirerò dal momento che lo faccio da quando ho 21 anni», ha affermato in un'intervista esclusiva a Entertainment Weekly il divo americano due volte premio Oscar.
L'annuncio della pensione forzata da parte dei divi americani da Clint Eastwood a, recentemente, Daniel Day Lewis, ha una sua lunga e propria storia piena per fortuna di ripensamenti. Naturalmente, essendo persone come tutte le altre, anche loro a un certo punto devono essere un po' stufi di lavorare ma Robert Redford spiega la scelta in maniera un po' diversa e carica di dignità artistica: «Mi sono detto: perché non uscire di scena con qualcosa che di davvero ottimista e denso di positività?».
Robert Redford ha iniziato a lavorare in tv ormai quasi sessant'anni fa diventando uno degli attori hollywoodiani più amati di sempre passando da commedie come A piedi nudi nel parco con un altro mito come Jane Fonda a film epocali come Butch Cassidy e La stangata formando con Paul Newman una delle coppie più belle e irripetibili della storia del cinema. Icona del cinema democratico statunitense, Redford, con interpretazioni come Il candidato, I tre giorni del Condor e Tutti gli uomini del presidente ha scritto una pagina importante sia della storia del suo paese che di quella del cinema.
Nella stessa intervista Redford, dichiarando «a questo proposito vedremo», sembra non chiudere le porte alla sua importante attività di regista che nel 1980 lo vede esordire con il capolavoro Gente comune con cui ottiene immediatamente l'Oscar come miglior regista.
Anche dietro la macchina da presa non ha rinunciato a proporre le sue idee politiche attraverso un preciso punto di vista sulla storia americana, recente o meno, con titoli significativi come Leoni per agnelli, The Conspirator e La regola del silenzio - The Company You Keep del 2012 che è finora il suo ultimo film.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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