Anche il pornoattore Rocco Siffredi è risultato positivo al coronavirus. Attualmente a Budapest la scorsa settimana era a Roma per scrivere la sceneggiatura della serie che racconterà la storia della sua vita. Dalle notizie che si apprendono risulterebbe contagiata anche tutta la sua famiglia, la moglie i due figli, la donna di servizio e l’autista. A far trapelare la notizia il sito di Dagospia che non ha però rilevato la fonte né quali siano le condizioni del pornoattore. Soltanto ieri, Rocco Siffredi aveva conquistato due premi al Xbiz Europa Awards 2020 per i suo nuovo film “My name is Zaawaadi”.
Il film diretto da Siffredi ha vinto come “Movie of the year” e “Best sex scene”. È già il secondo anno che Siffredi è tra i protagonisti del gala cinematografico a luci rosse di Berlino, lo scorso settembre aveva lui stesso condotto lo spettacolo e ritirato il premio per la miglior regia insieme a Gabriele Galetta suo cugino e partner creativo da oltre trenta anni scomparso poi all’inizio di marzo 2020.
La cerimonia di premiazione di quest’anno proprio a causa covid si era però svolta in forma virtuale. Lo scorso marzo nel periodo di lokdown Siffredi era sceso in campo per esortare la gente a rimanere a casa: “Ho utilizzato una chiave ironica perché sdrammatizzare è importante, ma bisogna allo stesso tempo far capire che non si tratta di un gioco” aveva detto.
Il discorso era poi andato all’industria del porno ai tempi del Coronavirus: “È assurdo che non abbia ancora avuto uno stop. Da circa due mesi, cioè da quando è iniziata questa emergenza, io non giro più. Ma l’industria del porno non ha fatto lo stesso, stranamente. Non si è fermata l’Europa in generale, non si sono fermate Budapest, Praga, Parigi. Tutti gli attori continuano a girare”.
La sua preoccupazione si era quindi spostata all’Ungheria paese dove ormai Siffredi vive da anni, a suo dire poco attenta alle misure di contenimento dell’infezione. “Le persone stanno prendendo il problema troppo alla leggera, poi accade che la sanita’ non funziona.
E lasciamo perdere quella ungherese… Mi domando: perche’ bisogna sempre aspettare che uno ci sbatta la testa? L’essere umano è cosi”. Parole profetiche se lette ora, che però, nonostante le attenzioni usate, non lo hanno messo al riparo dall'infezione.
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