Ry Cooder e Taj Mahal alla ricerca del blues perduto

I due virtuosi riscoprono le radici della musica nera suonata da Sonny Terry e Brownie Mcghee

Non è questione di iperbole, ma quando due leggende viventi della musica vanno a ricercare due leggende del passato ne viene fuori sempre grande musica. Il viaggiatore di suoni Ry Cooder (famoso per i suoi mille progetti tra cui Buena Vista Social Club con il recupero di grandi artisti popolari cubani come Compay Segundo) e Taj Mahal ora tornano alle radici della musica popolare nera, ovvero del blues dell'armonicista Sonny Terry e del chitarrista Brownie McGhee, che con la loro carica e i loro spettacoli hanno reso popolare il folk blues in tutto il mondo.

Cooder e Mahal sono vecchi amici: già negli anni Sessanta formarono i Rising Sons e incisero un bel disco alle radici del rock che però fu snobbato da tutti e pubblicato parecchi anni dopo.

Nel frattempo però sono diventati due guru per il popolo del rock e ora tornano ai loro primi amori con Get On Board, titolo dell'album e del singolo che ha dato il via al progetto. «Era da tempo che pensavamo ad una cosa del genere - dice Cooder - oramai si parla troppo poco di blues e Sonny e Terry sono un esempio di come questa musica riuscisse a comunicare a diversi livelli con ogni tipo di pubblico».

Terry, cieco, era un maestro dei suoni naturali: la sua armonica imitava gli animali e il suo pezzo forte era l'incedere della locomotiva, un brano di virtuosismo incredibile ripreso poi anche da Fabio Treves in Italia. McGhee era zoppo ed aveva un suono chitarristico ruspante e colorito, tipico esempio di musica della zona del Piedmont da cui proveniva.

Abbandonate le carriere soliste, i due costituirono un duo che cavalcò i blues revival degli anni Quaranta e Sessanta rendendoli popolarissimi in tutto il mondo, dai campus universitari ai piccoli club.

«Volevamo ricreare proprio quel suono, quell'atmosfera quasi sacrale - dice Mahal - ma anche a tratti ludica che i due sapevano ricreare». C'è anche il sapore del gospel in questo disco «perché è parte del blues - spiega Cooder - e perché i due suonavano spesso anche in chiesa».

È un album per cultori - va da sè - ma anche per curiosi con brani avvincenti e poco noti come Hooray Hooray e traditional come The Midnight Special (che qualcuno vuole scritta da un altro songster di razza come Leadbelly)e ci sono citazioni al periodo preblues con pezzi come Pick a Bale of Cotton che nasce come canto di lavoro (il cosiddetto worksong).

Cooder lascia grande spazio alla virtuosa armonica di Mahal (basti ascoltare l'avvincente Cornbread, Peas and Black Molasses) che contrasta con l'intensa e melanconica Packing Up Getting Ready to Go.

Un grande disco per quattro ottimi strumentisti ma soprattutto cantori del loro tempo e delle loro radici.

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