«Sì, ho chiuso per lutto Ma ora il giullare torna»

«Sì, ho chiuso per lutto Ma ora il giullare torna»

Si può chiudere per lutto anche se si è un famoso personaggio dello spettacolo? Flavio Insinna lo ha fatto: sconvolto dal dolore per la perdita dell’amato papà, lo scorso maggio si è chiuso in casa, rintanato nella sua sofferenza, ha mollato tutti i progetti televisivi e non si è fatto più vedere in giro. Mesi di rabbia e di ribellione contro un destino inevitabile ma comunque sempre impossibile da accettare. Poi piano piano, il desiderio di riprendere in mano la vita, il dovere di aiutare l’anziana madre e la sorella a fare altrettanto e la consapevolezza che il padre non avrebbe voluto vederlo in quello stato. E così il primo passo è stato pubblicare un libro, un viaggio nell’anima della sua famiglia, un dialogo con il padre e un racconto degli ultimi momenti della sua vita. Si intitola Neanche con un morso all’orecchio (Mondadori), in ricordo di quella volta che Insinna bambino addentò un lobo della nonna. Presto arriverà il ritorno in televisione, su Canale 5 con un nuovo programma.
Ben tornato, Flavio. Il pubblico aspettava il suo ritorno: tanto che in poche settimane (è arrivato in libreria il 21 febbraio) il libro ha venduto più di 50mila copie ed è settimo in classifica. Una soddisfazione personale, al di là del successo editoriale...
«Assolutamente. L’affetto del pubblico mi riempie di gioia. Mi scrivono in tantissimi per dirmi che hanno sofferto insieme a me e rivissuto tramite le mie parole tanti momenti della loro vita».
Quasi una terapia di gruppo...
«Non esageriamo: il libro è un’avventura meravigliosa di affetto e amore. Ma non l’ho scritto per esorcizzare il dolore. Avevo in mente di farlo prima che morisse papà, poi la sua scomparsa mi ha dato la spinta finale: ho raccolto appunti che conservavo in un cassetto da quando ero un ragazzino. E non è stata un’operazione di marketing: avrei potuto mettere il mio faccione in copertina, farlo uscire per Natale o mentre ero in onda con qualche show. Invece no, niente di tutto questo, non sarei io».
Che cosa le ha dato la forza per rimettersi in pista?
«Prima di tutto mia madre: non potevo continuare a dirle che doveva farsi coraggio e poi accasciarmi io. Mamma ha diviso una vita stupenda con mio padre, ora è una vedova inconsolabile, le devo stare vicino».
Nel libro lei racconta che non sopportava quelli che la consolavano dicendo: «È la vita, suo padre era anziano...».
«Beh, meglio di quelli che mentre accompagnavo la bara al cimitero, mi chiedevano se potevo fare una foto con loro o un autografo... Comunque penso che l’amore non abbia età. A me papà manca moltissimo, mi manca parlare con lui, confrontarmi, e pure tutte quelle cose fastidiose tipiche dei vecchi».
Lei ha 46 anni, fino a poco tempo fa viveva ancora con i genitori: vien da pensare che abbia dovuto elaborare un doppio lutto, quasi come se avesse perso suo padre in età adolescenziale.
«Forse sarà così. O forse non me ne sono andato perché ho avuto la fortuna di crescere in una famiglia che mi ha incatenato all’amore. E sia chiaro: papà era un osso duro, molto severo, s’è ammorbidito con l’età. Perché io sono venuto fuori un giullare? Ho preso tutto da mia nonna, una specie di Filumena Marturano, e da mamma che pare Franca Valeri».
E tutto questo affetto, questo modello positivo, non ha voglia di ricrearlo (o meglio ampliarlo) con una famiglia sua, in una casa sua?
«Ora casa ce l’ho. Sto un po lì e un po’ da mamma. E in casa (la mia) per ora c’è solo una gattina trovatella. Comunque: finora non ho incontrato la persona con cui pensare di dividere la vita, ma mi auguro, se un giorno mi passerà davanti, di essere in grado di riconoscerla».
Intanto incontrerà di nuovo il pubblico: da fine aprile partirà il game show Il braccio e la mente, in onda su Canale 5 nel preserale al posto di Gerry Scotti, un gioco di abilità fisica e cultura...
«... dovrebbe andare in onda. Stiamo ancora trattando con i dirigenti Mediaset. Perché abbiamo due visioni un po’ diverse. Se mi lasciano libero di adattare il format al mio gusto, alla mia personalità, al mio modo di interagire con i concorrenti, va bene, altrimenti non c’è alcun problema, siamo uomini liberi e amici come prima».
E la Corrida?
«Se si farà di nuovo mi farebbe piacere condurla. Ho alcune idee per qualche aggiustatina...».
A quando il ritorno in Rai?
«Non so, certo non lo escludo. Con loro mi sono lasciato bene.

Così come, devo dire, mi sono trovato bene a Mediaset, anzi li devo ringraziare per come hanno compreso la mia situazione e il mio dolore».
Fiction?
«Ne farò una con Fausto Brizzi (per lui ha recitato in Ex) che sta scrivendo una mini serie: sarà il suo debutto in televisione».

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