Sabrina Salerno: "Vivo la quarantena come una costrizione. Ci sarà una ricaduta psicologica pesante"

Sabrina Salerno ci ha raccontato come vive il suo isolamento a Treviso senza nascondere dubbi e timori sull’imminente ritorno alla "normalità" e parlando del futuro incerto del mondo dello spettacolo

Sabrina Salerno: "Vivo la quarantena come una costrizione. Ci sarà una ricaduta psicologica pesante"

Negli scorsi giorni Sabrina Salerno è finita al centro dell’attenzione per un post social dove aveva parlato di difficoltà del sonno e medicinali per combattere l’insonnia. Un post ironico, come lei stessa ha spiegato, per smorzare i toni di questa lunga e difficile quarantena: "Era una battuta ovviamente, una cosa ironica. In questo momento pochi riescono a dormire, le mie amiche me lo dicono spesso che non prendono sonno, si svegliano. Tutto perché il nostro mondo si è stravolto e non c’è certezza del domani". Dalla sua casa di Treviso, dove abita con la famiglia, Sabrina Salerno ci ha raccontato come vive l’isolamento sociale, tra passeggiate e lunghi momenti tra le mura di casa: "Sistemo, pulisco, cose che non faccio durante l’anno, ma faccio anche giardinaggio e mi alleno. All’inizio ho guardato molte serie in streaming, adesso non riesco. Ho avuto un rigetto non guardo più quasi niente".

Non è un momento facile, come sta andando per te?

"Sto vivendo questa cosa come una costrizione e come una situazione di estremo salvataggio. Costretti a stare a casa per salvarci. Peggio di così non saprei. Siamo in un’incognita perché siamo "massacrati" da migliaia di informazioni, idee, nozioni nulla di certo. Nessuno in realtà sa ancora come andrà, si naviga a vista".

Tu vivi a Treviso, in Veneto ci sono stati molti contagi, com’è la situazione da te?

"Da noi devo dire che a parte il panico iniziale che c’è stato, poi le cose sono funzionate molto bene. Fanno i tamponi, gli ospedali funzionano e tutto molto organizzato. Il Veneto è stato al secondo posto per contagi ma devo dire che è stato gestito bene".

Tu come ti senti?

"Il buonsenso in queste situazioni credo sia quello che ti salva. Voglio dire che secondo me gli italiani si sono comportati benissimo in questa situazione. Perché dire: 'Da adesso non uscite più, mettete le mascherine, mettete i guanti, chiuso'. Insomma, non è facile. Poi ovvio c’è una percentuale di deficienti che hanno fatto feste e quant’altro, ma la maggior parte degli italiani si è comportata molto bene, diligentemente. In una situazione del genere non è facile, pensiamo a chi sta in appartamenti piccoli, senza terrazzi, c’è da impazzire se ci si pensa bene. Io sono fortunata e comunque sono in difficoltà. Il nostro mondo è stato capovolto, stravolto e quindi siamo tutti destabilizzati".

Una situazione non facile, anche se siamo quasi alla fine della quarantena...

"Sì, vediamo. Molti mi chiedono cosa farò quando finirà l’isolamento. Cosa vuoi che faccia? Dove vuoi che vada? Io che faccio la cantante che salgo su un palco a cantare…".

Non ci può essere secondo te un modo di fare spettacolo diversamente?

"Non per quanto riguarda il tipo di spettacolo mio che facciamo in Francia. Per me non sarà più niente normale, mi dovrò abituare ad un’altra vita per almeno un anno. I nostri concerti sono stati annullati fino a novembre, ma credo che in autunno non si ripartirà comunque. Se come dicono il vaccino non sarà pronto fino ad anno nuovo, sarà difficile. Poi c’è anche la possibilità che il virus non si ripresenti, se capitasse sarebbe molto positivo, ma non siamo in grado di aver certezze. Anche questa estate come sarà? La gente è troppo spaventata".

Come vedi l’evolversi della situazione, le ripercussioni?

"La persone non ce la fanno più. Secondo me dovrebbero investire su psicologi e psichiatri, perché il danno mentale che è stato fatto alle persone grazie a questo virus e a una gestione poco chiara e 'traballina' è enorme. È diventato un incubo anche andare a fare la spesa: mascherine, guanti, disinfetta questo e quello.

Io prima disinfettavo tutto, ora ho rallentato altrimenti c’è da impazzire. Credo però prima o poi tutto possa risolversi; noi ci abitueremo, perché l’essere umano si adatta a tutto, anche a uscire con mascherine come degli alieni ma un dubbio ci rimarrà sempre".

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