Dopo la stilettata di Amadeus alla Rai, che ha impedito all'organizzazione di utilizzare le navi da crociera per creare una bolla sicura e impedire i contagi in modo tale da avere il pubblico di figuranti in studio, anche Fiorello picchia duro. Il teatro vuoto proprio non va giù al conduttore e allo showman, che comunque cerca di ironizzare sulla situazione scherzando con le poltrone vuote. Nel primo monologo, Fiorello ha preso di mira Zingaretti e in un altro intervento, sempre in relazione all'assenza di pubblico, lo showman siciliano si è lasciato andare a un'altra battuta ficcante e satirica sulle abitudini dei politici.
Fiorello ha punzecchiato la Rai, ma anche l'ex governo di Giuseppe Conte, che hanno di fatto impedito all'organizzazione di portare in sala i 300 figuranti inizialmente previsti. Una scelta non condivisa considerata l'importanza del pubblico per gli artisti in gara e per la qualità dello spettacolo per i telespettatori a casa. E così Fiorello ha deciso di scherzare anche su questo aspetto. Tra il serio e il faceto, Fiorello ha spiegato che i 300 figuranti erano già stati pagati dall'organizzazione e che, non potendo più entrare al teatro Ariston, hanno provato ad andare in montagna ma hanno trovato chiuso. "Se vedete 300 persone in giro per l'Italia, sono i figuranti in vacanza", ha scherzato Fiorello. Il riferimento è alla decisione di bloccare la partenza della stagione sciistica poche settimane fa a poche ore dalla sua ripresa. Una decisione impopolare, che ha scatenato molte polemiche e che Fiorello ha voluto rimarcare in questo Sanremo, che pare aver preso una piega politica con i monologhi e gli interventi dello showman siciliano.
Ma ecco che Fiorello, proprio in riferimento ai figuranti, tira la stoccata definitiva e li paragona ai politici. Per il co-conduttore, infatti, il figurante "è come il politico, è pagato per occupare la poltrona. Solo che il figurante va a casa quando il programma è finito...". Impossibile non cogliere il riferimento all'abitudine dei politici di non lasciare la poltrona e di trovare ogni escamotage per continuare la loro esperienza in parlamento il più a lungo possibile.
Un esempio concreto è quanto accaduto nelle ultime settimane, con le capriole e le giravolte di alcuni esponenti che dopo aver criticato con ferocia Mario Draghi, ora fanno parte della sua squadra di governo, alcuni anche in veste di sottosegretari. Eppure, con il Conte II, il programma era finito. Eppure loro non se ne sono andati come i figuranti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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