Sanremo, grande successo tra i giovani con Fiorello e i Maneskin

Lo dimostrano gli ascolti trionfali della prima serata del Festival, mai così alti da 17 anni e mai così alti tra i giovani

Sanremo, grande successo tra i giovani con Fiorello e i Maneskin

E no la Rai non è una Rsa, come l’ha definita gioiosamente Fiorello. Lo dimostrano gli ascolti trionfali della prima serata del Festival, mai così alti da 17 anni e mai così alti tra i giovani. Un risultato storico che ha superato quello dello scorso anno e anche quello già ottimo del primo Festival dell’accoppiata Amadeus/Fiorello nel 2019. Grande soddisfazione del conduttore e del direttore di Raiuno Stefano Coletta. In media gli spettatori sono stati 10 milioni 911 mila, pari al 54.7% di share. Ma il dato che dà più soddisfazione è quello sui giovani, aumentati addirittura del 40 per cento rispetto all’anno scorso. Esempio significativo: tra i 15-24 anni, si è raggiunto il 78 per cento di share di ascolto.

Ad attirali sicuramente i cantanti in gara più giovani e il ritorno trionfale dei Maneskin. Non era facile superare i risultati della scorsa edizione, soprattutto perché la gente era chiusa in casa e stava attaccata alla televisione. Forse è un segnale della voglia di allegria, mentre l’anno scorso aleggiava la cupezza. E’ il direttore Coletta a spiegarlo: “Uno dei migliori risultati di sempre. E’ stato premiato il desiderio di leggerezza, di condivisione, l’ottimo livello musicale, l’innovazione del linguaggio visual e la giusta ritmica televisiva”. “Amadeus e Fiorello – ha proseguito Coletta - hanno portato talento, ma soprattutto il cuore sul palco dell’Ariston, riuscendo a parlare a tutti, trasversalmente”.

Grande successo anche di Raiplay e dei social della tv di Stato che pure sono cresciuti del 40 per cento. Certamente la scoppiettante “performance” di “Ciuri” ha giocato molto nel successo, vedremo se questa sera Checco Zalone riuscirà a tenere così alta l’attenzione del pubblico. Ma il successo non lascia fuori dal teatro le polemiche. Dopo la bufera sulle dichiarazioni di Ornella Muti sulla depenalizzazione delle droghe leggere, e quelle sulla partecipazione di domani di Saviano, ieri è stata la volta di quelle sull’auto-benedizione di Achille Lauro.

Al vescovo di Ventimiglia e Sanremo Antonio Suetta che ha bollato come «penosa esibizione del cantante che ancora una volta ha deriso e profanato i segni sacri della fede cattolica evocando il gesto del Battesimo in un contesto insulso e dissacrante” risponde Amadeus che, da cattolico praticante, dice: “Io non ci ho visto nulla di male, non ne sono rimasto turbato, anzi mi sembra un modo per avvicinare i giovani alla Chiesa”.

Amadeus è un mago a portare all’Ariston personaggi che possono provocare polemiche, e poi a schivarle. “Io porto persone che hanno qualcosa da dire”, si difende. Per lui, dopo questo successo, si prepara già al Festival quater.

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