I Maneskin sbancano a Sanremo. Ma la star è Achille Lauro-insanguinato

Fiorello riceve il premio "Città di Sanremo": "Il più bello". La Botteri parla della tragedia del Covid. Secondi Fedez e Michelin

I Maneskin sbancano a Sanremo. Ma la star è Achille Lauro-insanguinato

Siamo finalmente arrivati alla quinta e ultima serata della 71esima edizione del festival di Sanremo. Un Sanremo insolito, complicato ma che ha sempre cercato di strappare un sorriso a chi è ancora in grado di sorridere. Dopo la vittoria nelle Nuove proposte di Gaudiano ("Dedico tutto questo a mio papà che non c'è più"), il leone d'oro lo vincono i Maneskin: "Dedichiamo questa vittoria a quel prof che ci diceva sempre di stare zitti e buoni". E diciamocelo pure: se lo sono stra meritato. In questo Festival hanno portato vita. Secondi Fedez e Francesca Michelin. Terzo Ermal Meta.

La Marina militare suona l'Inno di Mameli

La serata finale si apre con l'Inno di Mameli. La banda della Marina militare, diretta dal capitano di Vascello Antonio Barbagallo, viene presentata da Amadeus. Il direttore artistico ha ricordato i 90 anni della Amerigo Vespucci, la "nave più bella del mondo". "Grazie per il lavoro che svolgete al servizio del nostro Paese", ha detto il conduttore artistico.

Gli Extraliscio feat Davide Toffolo animano la serata

Per fortuna ci sono loro a dare una botta di vita alla finale. Sanremo è partito con il freno a mano tirato anche stasera.

Ornella Vanoni: unica

Sale sul palco come una diva. "Ma qui cantano proprio tutti?", domanda la Vanoni. Iconica. Poi inizia con un medley di brani di grande successo.

Ibra porta all'Ariston un monologo (il più bello di tutto Sanremo)

Il calciatore del Milan ha stupito tutti. "Ho organizzato questo Festival per dirvi che ognuno di voi nel suo piccolo può esser Zlatan, voi tutti lo siete ed io sono tutti voi. Questo è il vostro Festival, dell'Italia intera. Grazie Italia, la mia seconda casa", ha detto alla fine del suo monologo. Zlatan ha ammesso di aver sbagliato varie volte, "la cosa importante è fare ogni tanto la differenza, con impegno, dedizione, costanza, concentrazione".

Giovanna Botteri parla del Covid

"Caro amico, ti scrivo, così mi distraggo un pò/siccome sei molto lontano, più forte ti scriverò/Da quando sei partito c'è una grande novità/L'anno vecchio è finito, ormai/Ma qualcosa ancora qui non va/Si esce poco la sera, compreso quando è festa/E c'è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra", L'anno che verrà di Lucio Dalla diventa cronaca della pandemia nella voce di Giovanna Botteri. La corrispondente Rai da Pechino declama i primi versi della canzone di Dalla, poi ripercorre con Amadeus il periodo del Festival dello scorso anno, quando in Italia ancora non era successo nulla ma in Cina c'era già il lockdown. "Quel nemico - spiega Botteri - l'avevamo già visto arrivare ma nessuno ci aveva creduto, poi improvvisamente dal giorno alla notte la Cina si ferma, si blocca e alla tv arriva il presidente e dice: 'Siamo in guerrà". "Noi ce la faremo, ne sono sicura", dice concludendo.

Amadeus consegna il premio "Città di Sanremo" a Fiorello

"Senza di lui questo Festival non si sarebbe potuto fare", ha detto emozionato Amadeus. Il riconoscimento è stato consegnato sul palco dell'Ariston dal sindaco Alberto Bancheri e dall'assessore comunale al Turismo, Giuseppe Faraldi. "Un bellissimo premio, il più importante ricevuto in carriera", ha detto Fiorello.

Achille Lauro chiude il suo viaggio con una performance inimitabile

"Dio benedica solo noi, esseri umani". Tailleur doppiopetto ciclamino, Achille Lauro dedica l'ultima sua performance a Sanremo 2021 all'orchestra, eseguendo una versione classica del suo brano C'est la vie. Preceduto dal ballerino Giacomo Castellana, solista dell'Opera di Roma, Lauro entra in scena, dal doppiopetto spunta il bocciolo di una rosa. Ma verso il finale, la canzone lascia spazio alle registrazioni di insulti di ogni tipo ricevuti dall'artista. La giacca si apre e il busto di Lauro appare trafitto dagli steli spinosi delle rose, con rivoli di sangue che escono dalle ferite. Trafitto dalle rose=trafitto dalle critiche. Un invito a restare umani. "Nel corso di queste serate ho voluto portare diversi messaggi - ha detto Lauro -. C'è gente che usa le parole per fare del male, bisogna farsele scivolare addosso, come aver un impermeabile. Io sto imparando a farlo".

È giunto il nostro momento. La nostra stessa fine in questa strana fiaba. La più grande storia raccontata mai. Maschere dissimili recitano per il compimento della stessa grande opera. Tragedia e commedia. Essenza ed esistenza. Intesa e incomprensione. Elementi di un'orchestra troppo grande per essere compresa da comuni mortali. È giunto il nostro momento. Colpevoli, innocenti. Attori, uditori. Santi, peccatori. Tutti insieme sulla stessa strada di stelle Di fronte alle porte del Paradiso. Tutti con la stessa carne debole. La stessa rosa che ci trafigge il petto. Insieme, inginocchiati davanti al sipario della vita. E così sia. Dio benedica Solo Noi. Esseri Umani". Applausi.

Max Gazzè si butta sulle poltrone e fa impazzire i social

Per l'esibizione nella serata finale, Max Gazzè in scena è diventato Clark Kent, alias se stesso. Il farmacista ha compiuto il suo percorso artistico in questa edizione in cui ha toccato le vette dell'arte ed è finito nel corpo di Max Gazzè.

Durante l'esibizione si è lanciato nella platea vuota rovinando sulle poltrone della seconda fila dopo un salto improbabile. Poi si è aperto la giacca e ha mostrato la maglietta di Superman. Ma non è tutto: ha pure rubato la bacchetta al direttore d'orchestra. Incredibile.

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