Santangelo e la riscoperta dell'identità

Alessandro Sansoni

Babel. Dai dazi di Trump alla Guerra in Siria: ascesa e declino di un mondo globale (Castelvecchi, 2018, 144 pagg, euro 17,5) è il quarto libro di Salvatore Santangelo, giornalista e docente universitario, esperto di politica internazionale, che qui si confronta con la globalizzazione e le sue contraddizioni, tentando di decifrarne logiche attuali e possibili sviluppi, al di là della descrizione che ne danno normalmente gli analisti occidentali. Babel è esemplificativo e ci dice immediatamente qual è il punto di vista dell'autore: la frammentazione e l'impulso alla riscoperta delle identità particolari dei popoli e delle culture sembrano costituire oggi lo sbocco paradossale e più probabile di un globalismo che non è riuscito a omogeneizzare il pianeta.

Santangelo, nel tentativo di definire una mappa per orientarsi, si pone «schmittianamente» la domanda fondamentale: quale sarà il nuovo nomos della terra? Un vasto mercato planetario o un mondo in cui i grandi blocchi continentali svolgeranno un ruolo regolatore nei confronti della Globalizzazione stessa, preservando così la diversità degli stili di vita e delle culture, unica vera ricchezza dell'umanità.

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