Scontro Busi-Travaglio sull'omosessualità di Lucio Dalla

Lo scrittore litiga col direttore e annuncia: "Non darà al Fatto l'anteprima del mio prossimo libro"

Scontro Busi-Travaglio sull'omosessualità di Lucio Dalla

Scoppia la guerra tra Aldo Busi e Marco Travaglio sul "cadavere" di Lucio Dalla. Qualche giorno fa il Fatto si interrogava con un pezzo di Corrias se Dalla avessa fatto bene a nascondere la sua omosessualità quando era ancora vivo. Di fianco l'editoriale del direttore Travaglio che invece difendeva Dalla appellandosi al diritto di privacy. Fin qui i fatti.

Aldo Busi però torna sulla vicenda. Con una mail a Dagospia punta il dito contro Dalla e contro Travaglio: "Il Dalla, abile facitore e propalatore di marcette populiste, omosessuale rinnegatore di se stesso non certo a letto ma dove conta affermarsi se si ha il talento della libertà da diffondere dando il buon esempio, cioè sulla pubblica piazza, e menefreghista doc, non ha fatto niente per i diritti civili, quindi remandovi scientemente contro, dei più deboli, tra cui quei cittadini cosiddetti gay e lesbiche che tuttora in Italia sono visti come degli appestati dalla clericalissima e corrottissima classe politica dominante che premia i “diversi” se si attengono al ruolo di macchietta o di “discreto” e “insospettabile”, che della macchietta è la ridicola esaltazione piccolo borghese ovunque, televisione, parlamento, spettacolo, Chiesa, imprenditoria, sport e, ovviamente, nel giornalismo anche più impegnato (anche se, per quanto a schiena dritta, si direbbe impegnato a raddrizzare le zampe ai cani tanta è la paura dell’omosessuale occulto di venire azzoppato lui. Morale: Travaglio stia pure con i suoi cadaveri di fatto o ambulanti che siano, un vivo come me è al di sopra della sua portata e del suo foglio. Mi tolgo di mezzo più che volentieri, e rimpiangerò solo di aver dato alla Società Editoriale il Fatto ben due libri - per fortuna, secondo i resoconti rapportati alla tiratura, andati malissimo".

Pronta la risposta di Travaglio: "Ad Aldo Busi non ho nulla da rispondere perché l'ho già fatto in privato; perché quel che penso di Lucio Dalla e della sua vita privata l'ho scritto sul Fatto, senz'alcuna pretesa direttoriale di avere l'ultima parola; e perchè, parafrasando il vecchio spot di una nota marca di dentifricio, Busi con quella prosa può dire ciò che vuole.

Una sola nota a margine: essere il più grande scrittore di tutti i tempi non significa obbligatoriamente essere elegante. Io credo che attendere la morte di Lucio Dalla per cominciare a rinfacciargli i suoi presunti peccati che, lui vivo, non gli sono mai stati rimproverati, non sia proprio una lezione di eleganza".

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