Scoperto un segnalibro "firmato" Van Gogh

"L'accademia è un'amante che impedisce che un amore serio, più ardente e più fecondo, si risvegli in te. Lascia perdere quest'amante e innamorati disperatamente del tuo vero amore: la Natura o la Réalité"

Scoperto un segnalibro "firmato" Van Gogh

«L'accademia è un'amante che impedisce che un amore serio, più ardente e più fecondo, si risvegli in te. Lascia perdere quest'amante e innamorati disperatamente del tuo vero amore: la Natura o la Réalité». Chi scrive è Vincent van Gogh, in una lettera al pittore Anthon van Rappard. Vincent, intorno ai trent'anni, ha deciso di dedicarsi anima e corpo all'amante che non tradirà mai, la Natura, compresa quella umana. La natura autentica, nuda, fascinosa, a volte brutale, non quella mediata dall'accademia.

Ed ecco ora spuntare, quasi 140 anni dopo, una delle prime prove dell'inizio di questa relazione esclusiva. Proprio all'amico Anthon, Van Gogh regalò un libro, Histoire d'un Paysan, un romanzo illustrato sulla Rivoluzione francese vista da un contadino. Ma, molto più importante del libro, è il segnalibro: una strisciolina di carta con sopra disegnati, appunto, dei contadini. Niente colori, niente scenari da sogno, niente ritratti che scavano nella psicologia del personaggio: pochi tratti neri fatti al volo, per cogliere una posa, un istante, un uomo seduto, una donna che cammina e che si china... Sono esposti nella mostra Here to Stay, al Van Gogh Museum di Amsterdam.

Spiega Teio Meedendorp, ricercatore del museo: «Pochissimi disegni del primo periodo di Van Gogh sono sopravvissuti, anche se sappiamo che deve averne fatti centinaia. Piccoli schizzi informali come questi - davvero minuscoli - sono ancora più rari e praticamente limitati a schizzi su lettere». I tre disegni scoperti risalgono probabilmente alla fine del 1881, quando Vincent viveva nel villaggio dei suoi genitori, Etten.

Dopo la morte di Van Rappard, nel 1892, il libro con il preziosissimo segnalibro passò a sua moglie. È rimasto di proprietà della famiglia per generazioni, fino al 2019, quando è stato venduto al Museo Van Gogh di Amsterdam.

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