Non ci fu nessun illecito sulla vendita dei biglietti per gli show degli U2 il 15 e 16 luglio dello scorso anno. È quanto emerge dall'ordinanza pubblicata dal Tribunale di Roma all'esito del procedimento di reclamo promosso da Live Nation contro il ricorso d'urgenza presentato dalla Siae nei confronti di Live Nation, società organizzatrice degli ultimi due eventi italiani della band irlandese. Lo riferisce Live Nation in una nota.
L'ordinanza - che revoca definitivamente la precedente ordinanza scagionando integralmente la Live Nation di Roberto De Luca dagli addebiti mossi dalla Siae - precisa, fra l'altro, che il rapido esaurimento dei biglietti nel canale ufficiale di vendita on line e la loro immediata disponibilità sui siti di reticketing non sono ascrivibili a un presunto comportamento illecito di Live Nation bensì «semplicemente al fatto, del tutto evidente, che ai prezzi di vendita ufficiali la domanda di acquisto è ampiamente eccedente l'offerta disponibile». Il Tribunale di Roma ha precisato che «è del tutto verosimile sia che gli appassionati procedano in massa all'acquisto al momento dell'apertura della vendita sia che anche i semplici consumatori possano acquistare più biglietti di quelli che sono intenzionati a utilizzare, contando sulla facilità di una rivendita a prezzo maggiorato». Insomma un altro passo nella delicata vicenda del «secondary ticketing».
Secondo il Tribunale di Roma, inoltre, il fatto che alcuni consumatori non siano riusciti ad acquistare i biglietti sulle piattaforme ufficiali «non significa che la maggioranza o una percentuale significativa dei biglietti del concerto siano stati effettivamente acquistati sul mercato secondario», tenuto
anche conto che «il numero dei biglietti presenti, secondo Siae, sui siti di Seatwave e Viagogo, risulta tutt'altro che significativo rispetto alle dimensioni degli eventi, due concerti per complessivi 110.000 posti».RS
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