Basta una parola ("demofoba") pronunciata da Diego Fusaro per far infervorare Maria Teresa Meli, giornalista de Il Corriere della Sera e "renzianissima", come scrive Dagospia. "Scusi, ma dire che io sono demofoba - ribatte la penna di via Solferino - è come chiamare lei 'filosofo', che invece non è. Io la adoro". Ma a questo punto Fusaro non può far alto che replicare: "Ma anche io adoro lei". E la Meli: "Io la adoro perché bisognerebbe pagarla per le figure di merda che sta facendo lei".
Ed è a questo punto che il filosofo sfoggia una delle sue espressioni un po' agée: "Lei umilia la sua intelligenza in tal guisa. La invito a stare composta e a mantenere una sua compostezza". E lei: "In tal guisa? Lei non sa neanche parlare". Ma così la giornalista tocca uno dei punti più sensibili per Fusaro, ovvero la sua capacità di parlare un italiano corretto, dantesco e, quindi, necessariamente un po' datato: "Io parlo un ottimo italiano, è lei che ricorre al turpiloquio umiliando la sua intelligenza". Una frecciatina che scatena ancora di più la Meli: "Veramente la umilio parlando con lei".
Prosegue il botta e risposta fino a quando il filosofo lancia l'attacco finale: "Lei non può starnazzare scompostamente".La conduttrice Tiziana Panella prova a sedare la rissa verbale, ma Fusaro, in questo crescendo rossiniano, sfodera uno dei suoi insulti preferiti e accusa la Meli di essere una "turbomondialista".
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