Staff in rivolta per la quarantena: la regina Elisabetta è furibonda

Lo staff della regina Elisabetta si rifiuta di trascorrere il mese di dicembre e una parte di gennaio in quarantena a Sandringham e Sua Maestà, per la prima volta da 33 anni a questa parte, potrebbe essere costretta a rivedere le sue abitudini

Staff in rivolta per la quarantena: la regina Elisabetta è furibonda

Era il 1988 quando la regina Elisabetta inaugurò la tradizione di festeggiare il Natale a Sandringham, la residenza nel Norfolk ereditata dal padre, Giorgio VI, nel 1952. Prima di quella data la royal family aveva trascorso spesso le festività natalizie (e pasquali) a Windsor. Sono, quindi, 33 anni che la regina Elisabetta trascorre sei settimane a Sandringham, una delle sue residenze preferite. Molti eventi importanti della vita di Sua Maestà si sono svolti lì. La morte di suo padre, per esempio, o il primo discorso televisivo in occasione delle festività natalizie, nel 1957. Quest’anno, a causa della pandemia, la sovrana potrebbe essere costretta a rinunciare a una delle tradizioni a cui tiene di più.

Stando a quanto riferisce il Sun lo staff della regina Elisabetta sarebbe in pieno ammutinamento. Il programma natalizio prevedrebbe, infatti, di far trascorrere ai dipendenti di corte dicembre e parte di gennaio in quarantena a Sandringham. Solo in questo modo le festività regali potrebbero svolgersi in sicurezza. I dipendenti, però, non vorrebbero sentire ragioni e sarebbero sul piede di guerra. Il Sun definisce la situazione a corte una “rivolta” che vedrebbe coinvolti “una ventina di addetti alla lavanderia, alle pulizie di casa e alla manutenzione generale”. In effetti sono mesi che la regina Elisabetta viene tenuta in quella che i tabloid e lo staff descrivono come una “bolla” da cui non si può uscire e che solo in pochissimi riescono a varcare. L’eventuale trasgressore rischia di incorrere in un lockdown e in un tampone obbligatori.

I domestici sarebbero stanchi di una quotidianità così rigidamente controllata e non ne vorrebbero sapere di trascorrere perfino il Natale in una “royal Covid Christmas bubble”, cioè una “bolla” studiata appositamente per il periodo delle Feste. Un insider ha raccontato: “È un episodio che non ha precedenti. Tutti vogliono rimanere fedeli alla sovrana ma sono convinti che isolarsi dalle proprie famiglie per l’intero periodo natalizio sia davvero troppo”. Tra l’altro molti dipendenti sono già chiusi nella famosa bolla dallo scorso mese, quando la regina Elisabetta e il principe Filippo si sono trasferiti a Balmoral per le vacanze estive. Secondo il Mirror l’intera vicenda avrebbe destabilizzato la regina Elisabetta, che sarebbe furiosa e non avrebbe una gran voglia di passare il Natale a Windsor. Sono comprensibili le ragioni di entrambe le parti, ma presto o tardi bisognerà giungere a un compromesso.

Per Sua Maestà non è facile rinunciare al periodo a Sandringham anche per un altro motivo. Abbiamo già accennato al fatto che suo padre morì proprio in quella residenza. Quando accadde Elisabetta, allora principessa ereditaria, era impegnata in un viaggio ufficiale tra il Kenya e l’Australia. Non poté assistere Giorgio VI negli ultimi istanti e sembra che questo sia per lei, ancora oggi, un grave rimpianto. Per questa ragione la regina non lascia mai il Norfolk prima dell’anniversario del decesso di suo padre, il 6 febbraio. Sarebbe un modo per compensare la sua assenza in quel momento tanto triste.

Non è escluso, però, che la regina Elisabetta debba ricordare il 2020 come l’anno in cui, per forza di cose, non ha potuto rispettare la tradizione natalizia e la promessa che avrebbe fatto a se stessa alla morte dell’amato padre.

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