"Stavolta mi ha ispirato anche Baudelaire"

Giovanni Allevi parla del suo nuovo cd: "Lo presenterò al Festival di Sanremo"

"Stavolta mi ha ispirato anche Baudelaire"

Appena si siede al piano, Giovanni Allevi inizia a sprizzare gioia. Gli viene spontaneo, basta lasciar scorrere le dita sulla tastiera. Perciò è più vero, quantomeno più spontaneo in dischi come questo Love appena uscito: un filo diretto con lo strumento che è la sua vita, niente orchestra, nessun altro strumento.

Dunque il suo nuovo disco è Allevi al cento per cento.

«L'ispirazione mi è venuta due anni fa a Kanazawa, in Giappone, quando ho avuto una febbre molto alta per tanti giorni. In quel momento, in quella specie di delirio febbrile, ho immaginato lo Yuzen, la tipica forma di decorazione giapponese e ho immaginato anche scene passionali avvolte in quella seta. Lì ho capito che era nata una musica nuova per me».

E fin dove l'ha portata?

«È stato un flusso di coscienza emotiva che attraversa tutti gli stati d'animo del sentimento: l'amore, la disperazione, la solitudine, l'ebbrezza, la nostalgia, il senso di libertà».

Difficile riuscirci.

«È stato come se avessi vissuto mille vite e le avessi sublimate in una sola».

È arrivato a farsi ispirare pure da Baudelaire.

«Il mio poeta preferito sin dai tempi del liceo. Specialmente grazie alla poesia L'albatros , alla quale dedico il brano omonimo: lui era un maledetto, certamente, ma rispetto a Verlaine o Rimbaud o Mallarmé era più umano, non era solo follia o disfacimento. E anche questa poesia lo dimostra: è un modo di raccontare l'amore più difficile che si possa avere, quello per noi stessi».

Quindi porterà amore anche al Festival di Sanremo?

«Sì, Carlo Conti mi ha ufficialmente invitato come ospite e quella sarà l'occasione di presentare dal vivo per la prima volta in tv la mia nuova musica. Non so in quale serata, non so che cosa farò, è tutto in divenire».

Dopo quasi vent'anni di carriera stavolta ha deciso di partire con un tour praticamente mondiale.

«Inizio il 27 febbraio a Londra, poi Bruxelles, Parigi, Barcellona eccetera. Un mese dopo torno in Italia e successivamente andrò nel Sud Est asiatico».

Allevi, lei è stato esaltato e qualche volta criticato pure

pesantemente.

«Ma sento sempre vicino il mio pubblico. E anche l'altro giorno, presentando il disco alla Feltrinelli di Roma, ho visto di quanto calore sia capace, così tanto che non smetterò mai di ringraziarlo».

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