La leggenda dice che quando un irlandese racconta una storia, anche se è morto, ritornerà. La voce narrante è quella di un vecchio di campagna, cui forse va stretto ritrovarsi nel numero dei più e, a modo suo, cerca di auspicare un pronto ritorno sulla terra. Al centro di questa «favola accanto al fuoco» c'è una faida familiare che si stempera solo quando tutti i rancorosi anziani se ne vanno al creatore. Uno di loro sembra risvegliarsi dal sonno eterno per spiegare al pubblico che Rosemary ama Anthony ma odia l'attesa che quell'ingenuo e mite zoticone faccia la prima mossa. Anthony ama Rosemary ma soffre per essere stato sempre considerato un incapace. Perfino di sposarsi. E teme che, nei suoi confronti, la sua bella la pensi con la comune vulgata. Insomma, niente di nuovo sotto il sole d'Irlanda anche perché il sole d'Irlanda non esiste. A smuovere le acque, che dal cielo cadono in abbondanza - raramente si è visto un film più piovoso - ci si mette il solito «cugino americano» che ovviamente inizia a fare il lumacone. S'invaghisce di Rosemary o forse poco gliene interessa ma così fan tutti. E rieccoci alle solite, con un triangolino maldestro che il caso tenta di appianare tirando un lembo qui e un altro là per trasformarlo in un rettangolo, figura geometrica più gradita all'amore. Il profumo dell'erba selvatica è uno di quegli sfortunati film che la pandemia ha strozzato e, seppur girato negli ultimi mesi del 2019, è uscito a dicembre scorso negli Stati Uniti dove molti cinema sono rimasti aperti, come ad esempio la Florida. Non c'è nulla da commuoversi, una volta tanto l'amore non fa piangere.
Se non fosse che in Irlanda non esiste l'avventurosa spacconaggine di tante soap opera si potrebbe azzardare che siamo sulla lunghezza d'onda di un Sentieri, misto fotoromanzo anni Settanta misto faida familiare e goffi rancori di buon vicinato finché il solito nubifragio non rasserena i tiepidi spiriti del Regno Unito. Insomma, non si può sempre soffrire, piangere o riflettere. E allora, una favoletta ogni tanto non stona.
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