Ama la musica ma ha iniziato come «bike blogger». Si è laureato in Economia e in Marketing ma studia sempre da Iena. In poche parole, Nicolò De Devitiis, romano 30 anni, è il prototipo del nuovo personaggio tv, trasversale e multigenerazionale, non vincolato a un solo stile ma capace di mescolarli e adattarsi senza prendersi troppo sul serio. «Cerco di essere sempre lo stesso sia a camera accesa che spenta», spiega dopo aver condotto tutte le giornate del Giffoni Film Festival. In quella faccia da furbetto si vedono idee chiare. Nel metodo di preparazione, c'è una professionalità mica facile da trovare in giro anche perché provate a stargli dietro con tutte le cose che fa. Si è rotto due vertebre facendo la Iena ma conduce anche lo storico Storytellers (VH1, Mtv) e, tra un programma con Diletta Leotta e una diretta Instagram (dove, tra l'altro, ha un pacchetto da 266mila followers) ha guidato Dance Dance Dance 2 con Andrea Delogu. Ma tutto nasce dalla musica «che è da sempre una parte di me».
Mica vero, tutto nasce dal bike blogger...
«Massì, ero all'università e stava nascendo il fenomeno dei fashion blogger con gente improbabile che si improvvisava esperta di moda. Per prendere in giro una mia compagna, mi inventai bike blogger».
E poi?
«Facevo il commesso in un negozio di abbigliamento a Roma in zona Prati per pagarmi gli studi e nel negozio una volta entra l'attore e conduttore tv Paolo Calabresi, al quale avevo già mandato tanti messaggi su Facebook. Mi faccio coraggio, gli riparlo del bike blogger e lui con un'aria del tipo sì si, mo' basta mi ha dato l'email di Davide Parenti delle Iene. Gli scrivo, vado a Milano e lui mi dice va bene, dai proviamo. Allora mi sono trasferito a Milano senza spiegare il motivo ai miei genitori».
Perché?
«Sai che figuraccia se fosse finito tutto nel nulla?».
E poi?
«Lo hanno scoperto quando è stato mandato in onda il mio primo servizio per le Iene, dicembre 2014. Mia mamma mi ha chiamato in lacrime».
Le Iene ripartono il 6 ottobre.
«Sarà un'edizione particolare. Noi viviamo di appostamenti e al 90% facciamo parlare gente che non vuole parlare. Non puoi certo dargli l'appuntamento per una videointervista su Zoom... Stiamo capendo come adattarci a questa realtà».
Nel frattempo torna a fare una versione rivista del «bike blogger».
«Ieri ho iniziato a registrare On the road again con Guido Meda. Le prime due puntate andranno su Sky Sport e Sky MotoGp prima del 13 settembre. Le altre due puntate prima del 20 settembre. Il programma è un racconto di avvicinamento alle gare della Moto Gp. Guido incontra i vip della zona mentre io scopro le caratteristiche culinarie e culturali del territorio».
Sempre in movimento, eppure il suo nome sui social è il sedentario «Divanoletto».
«Beh è un oggetto versatile. All'inizio di Instagram non ci si iscriveva con il nome ma con il nickname. Ho scelto quello e l'ho conservato».
La sua playlist su Spotify è molto seguita.
«In realtà il mio obiettivo è mixare la tv con la musica».
Magari la vedremo a Sanremo.
«Di certo per ora lo vedo da casa. Il Festival è cambiato tantissimo in poco tempo e lo conferma, ad esempio, il successo di Achille Lauro. Non è più il programma per un pubblico avanti con l'età. Io a 20 anni non lo vedevo. Mia sorella che ne ha 20 ora lo vede»
Come è stato condurre il Giffoni?
«Favoloso. I ragazzi del Giffoni smentiscono i luoghi comuni sui giovani».
Lei ha anche fatto Open Space con Nadia Toffa.
«In tre mesi con lei ho imparato molto. Era come si vedeva in tv. Ma i ricordi personali preferirei tenerli per me».
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