"Nell'apprendere la triste notizia della scomparsa del suo caro zio Cardinale Gilberto Agustoni, desidero esprimere a lei e ai familiari la mia partecipazione al lutto che colpisce quanti conobbero e stimarono il compianto porporato, per tanti anni sincero e solerte collaboratore della Santa Sede, in particolare come prefetto del Supremo tribunale della segnatura apostolica, offrendo una testimonianza di zelo sacerdotale e di fedeltà al Vangelo". Così il Papa in un telegramma di cordoglio per la morte, avvenuta ieri, del Cardinale Gilberto Agustoni, inviato alla nipote del Cardinale.
"Mentre elevo fervide preghiere al Signore Gesù affinché per intercessione della Vergine Maria, voglia donare al defunto cardinale il premio eterno promesso ai suoi fedeli discepoli, invio di cuore a lei, alle religiose figlie di Santa Maria di Leuca, che lo hanno assistito, e aquanti ne piangono la dipartita, la benedizione apostolica", ha scritto ancora nel telegramma Papa Francesco.
Nato a Sciaffusa il 26 luglio 1922, fu Gilberto Agustoni ordinato sacerdote il 20 aprile 1946 nella cattedrale di Lugano da monsignor Angelo Jelmini che lo nominò vice-assistente generale dell'Azione Cattolica diocesana e assistente di don Alfredo Leber, direttore spirituale dell'Associazione Esploratori Cattolici.
La sua esperienza romana iniziò il primo luglio 1950, quando venne chiamato a Roma dal cardinale Alfredo Ottaviani che lo voleva nella congregazione del Sant'Uffizio, quindi lo fece iscrivere alla Pontificia Università Lateranense per laurearsi
in diritto e completare la sua formazione sacerdotale.Venne poi nominato commissario nella congregazione per la Disciplina dei Sacramenti e dopo il Concilio Vaticano II consultore della congregazione per il Culto Divino.
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