Lui è uno degli interpreti di Spider-Man dell’ultima generazione: Andrew Garfield ha indossato i panni dell’Uomo Ragno in “The Amazing Spider-Man” 1 e 2 e anche in “No Way Home”, in cui i supereroi spara-ragnatele sono addirittura tre (lui, Tom Holland e Tobey Maguire).
Andrew è la star dell’Ischia Global Festival, la kermesse che d’estate riunisce sull’isola verde decine di protagonisti dello showbiz internazionale, dove riceverà stasera il premio “Legend Ischia Award”. Applaudito a Lacco Ameno, sede del Festival, da decine di ragazzini fan dell’uomo mascherato di rosso, in conferenza stampa glissa però sul ruolo che l’ha reso famoso tra le giovani generazioni, preferisce raccontare altri progetti e soprattutto mostrare il lato di sé più profondo e contemplativo.
Vestito con una maglietta da tennista, con lo sfondo del mare alle spalle, non si atteggia da star, anche se l’entourage non gli concede di fermarsi con i piccoli fan che rimastano delusi. In ogni caso gli amanti delle avventure di Peter Parker (che ad agosto festeggerà i 60 anni) lo rivedranno presto sullo schermo in “The More Fun Version”, la versione estesa senza tagli di “No Way Home”, l’ultimo film della saga con i tre Spider-Man (in universi paralleli) che ha incassato quasi due miliardi di dollari a livello mondiale. Negli Usa uscirà il 2 settembre.
Andrew ha voglia di parlare di natura, sole, bellezza di Ischia: “In quest’isola - esordisce - ho assaporato un’atmosfera introvabile, ho gustato il cibo come poche volte nella vita e visto da vicino le meraviglie della natura, della cultura, dell’arte”. Ma tutti vorrebbero sapere se ci sarà un futuro per lui come Uomo Ragno, ora che il testimone della saga è passato al giovane Tom Holland: a gran furore, i fan vorrebbero un terzo capitolo di “Amazing” dove Peter Parker cerca la verità sui suoi genitori.
Dunque, la domanda la si prende alla larga: accetterebbe di interpretare ancora un personaggio del mondo dei cinecomic? “Di solito non mi precludo nulla - risponde - valuto i diversi progetti. Dipende: da chi è il regista, dalla sceneggiatura, dal personaggio. E da come mi sento, potrei anche passare i prossimi anni in una fattoria nella natura, nulla è scontato”. Però una cosa la sa con certezza: “Tra Spider-Man e Scorsese, mollo tutto (tuta rossa compresa) e scelgo senza dubbio Scorsese”.
Del resto, lui, ormai, con la fama e la bravura raggiunta, si può permettere di scegliere tra le proposte. Anche perché è passato con disinvoltura tra diversi tipi di ruoli e di generi cinematografici: dalle pellicole con Mel Gibson (“La battaglia di Hacksaw Ridge”) e con Martin Scorsese (“Silence”) al ruolo del marito di una telepredicatrice interpretata da Jessica Chastain che con quel film ha vinto l'Oscar (“Gli occhi di Tammy Faye”) per non dimenticare “The social Network”.
Tra pochi giorni, il 27 luglio, uscirà su Disney+ l’ultima sua fatica, la serie tv intitolata in italiano “In nome del cielo” (per cui ha ricevuto la nomination come Miglior attore per gli Emmy 2022) in cui interpreta un detective, membro della comunità dei mormoni, che indagando sull’omicidio di una donna e di sua figlia appartenenti alla stessa religione scopre verità tremende e comincia a dubitare della sua fede. “E’ l'adattamento del bestseller scritto da Jon Krakauer - spiega l’attore anglo-americano - Parla del fondamentalismo che è molto forte in questo momento in America e spero che possa servire per ricordare che è meglio vivere e lasciar vivere”.
Ci tiene molto, Garfield, a sottolineare che lui vuole assaporare ogni momento di questa nostra breve vita e viverla nel migliore dei modi. “Io cerco di mettere da parte il mio ego - ha spiegato - e di impegnarmi in cose che mi fanno essere più spirituale, la cultura, l’arte, il teatro, il cinema. Per questo sono contento di poter scegliere la mia carriera. Dobbiamo rispettare il nostro mondo, seguire i nostri talenti, questo deve essere il nostro obiettivo in questa sacra vita”.
A tenerlo con i piedi per terra nonostante sia diventato una star di Hollywood ci pensano amici e famiglia. “Se non lo faccio, mi schiaffeggiano - scherza - loro mi ricordano sempre di mantenere l’attenzione sulle cose giuste”. Tra queste non ci sono i social. “Bisogna andare oltre. Purtroppo oggi con i social seguiamo ciò che non è significativo. Servono a gonfiare solo il proprio ego, ma non a migliorarci e ad apprezzare la vita è che diversa da quello che postiamo”.
Ma, certo, non c’è molto da assaporare la vita quando c’è una guerra. “E’ giusto in questo momento consentire che il nostro cuore si spezzi e lasciare che il dolore cada in profondità. Non credo che fuggire verso un altro pianeta come sta facendo Elon Musk sia la strada giusta, è un hobby fantastico, ma quel che serve è ritornare al qui e ora. Io però sono solo un attore, mi sento il cuore spezzato e so chi sono gli eroi che fanno cose concrete, come mio fratello che è uno pneumologo e cura le persone malate di Covid”.
Intanto Spider-Man vola via, lasciando i fan a bocca asciutta di selfie e autografi, ad assaporare del buon pesce e il mare di Ischia per l’ultimo giorno dopo la vacanza “indimenticabile” sull’isola verde. Dopo questa esperienza, vorrebbe vivere di più in Italia, e lavorare per Sorrentino, Guadagnino e Sollima.
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