Una transessuale agli Oscar. La nomination che zittisce ogni accusa

In tanti a Hollywood stanno prendendo una posizione per una presunta mancanza di diversità dei membri dell'Academy nel fare le nomination

Una transessuale agli Oscar. La nomination che zittisce ogni accusa

Nella bufera di polemiche che stanno portando molti attori a prendere una posizione pro o contro l'Academy per nomination "troppo bianche" agli Oscar, è passata in secondo piano una notizia che dovrebbe far ricredere molti.

Infatti, chi accusa l'Academy di mancanza di diversità forse non ha notato una nomination che in realtà rappresenta un faro proprio per tutti quelli che si battono per i diritti delle minoranze che - è bene ricordare alle persone di colore - non sono solo etniche.

Per la seconda volta nella loro storia, gli Oscar vedranno tra i papapabili vincitori una persona transessuale. Non si tratta di un attore, ma di Antony Hegarty musicista e cantante in corsa nella categoria Miglior canzone originale.

Antony è anche leader della band Antony and the Johnsons, famosa a livello di critica e di pubblico e vincitrice anche del prestigioso Mercury Prize Award.

La cantante ha composto "Manta Ray" per il documentario "Racing Extinction", che segue un gruppo di attivisti che si battono contro le uccisioni di massa perpetrate dagli uomini a danno del regno animale. E proprio in questa canzone, nominata agli Oscar, Antony risulta come autrice.

La nomination dimostra che, nonostante sia innegabile l'assenza di persone di colore o di altre minoranze etniche dalle categorie più importanti per la corsa agli Oscar, tra i membri dell'Academy non manca di certo attenzione verso la diversità.

Il caso di Antony Hegarty, tra l'altro, non è il

primo. Già nel 1976 e poi nel 1978 la compositrice Angela Morley, nato Walter Morley, fu nominata per la Migliore colonna sonoara, rispettivamente per "Il piccolo principe" e per "La scarpetta e la rosa".

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