True Detective 3, i nuovi episodi sono un ritorno alle origini

La nuova stagione di True Detective ha già convinto e riportato ad emozionarci come fece la prima con Matthew McConaughey

True Detective 3, i nuovi episodi sono un ritorno alle origini

Sono uscite le prime due puntate della terza stagione di True Detective e possiamo ritenerci soddisfatti.

La prima stagione di True Detective, nel 2014, segnò una svolta nel panorama delle serie tv. Una storia che rientrava nel grande genere dei polizieschi ma che rispetto alle serie così etichettate era più cruda, con una fotografia scura e luoghi desolati. Le inquadrature e alcune tematiche, non solo crime ma anche esoteriche, riportavano alla mente Twin Peaks, il capolavoro di David Lynch.

La direzione di ogni episodio fu affidata a Cary Fukunaga, regista che poi è stato così catapultato tra quelli che contano, arrivando ora a sostituire Danny Boyle nel prossimo film di James Bond. Ciliegina sulla torta fu la svolta nella carriera di Matthew McConaughey. Il 2014 fu un anno magico per lui: protagonista della serie, vincitore dell'Oscar per il ruolo in Dallas Buyers Club e ancora protagonista con Interstellar di Nolan.

La seconda stagione di True Detective, uscita nel 2015, sulla scia del successo della prima, aveva un cast che faceva ben sperare: Colin Farrell, Rachel McAdams e Vince Vaughn. Tutti si aspettavano una conferma di quanto visto in precedenza, ma il risultato finale non fu lo stesso. Seppur i primi due episodi furono molto buoni - Colin Farrell cioè Ray Velcoro regalò subito grandi scene - nel proseguo la storia perse di mordente, probabilmente a causa di sotto trame poco interessanti oltre che per la mancanza di due marchi di fabbrica della prima stagione: colori scuri e salti temporali tra la precedente indagine e la successiva riapertura del caso.

Lo sceneggiatore e ideatore della serie, Nic Pizzolatto, si prese del tempo per elaborare una nuova storia che non facesse rimpiangere la prima. Arriviamo così ad oggi. La terza stagione di True Detective ha come protagonista il premio Oscar Mahershala Ali e sembra aver capito i suoi errori decidendo di tornare alle origini, toccando i tasti giusti a livello estetico e riportando la narrazione tipica dei primi episodi.

Quindi cosa succede nella terza stagione? Mahershala Ali cioè Wayne Hays è un anziano ex detective con problemi di memoria che si ritrova davanti ad una telecamera per un documentario relativo al caso più importante della sua carriera: la sparizione dei giovani fratelli Purcell. La trama quindi si alterna su tre piani temporali: l’epoca del crimine, cioè a partire dal 7 novembre del 1980, la deposizione e la riapertura del caso nel 1990 e infine l’intervista del vecchio Wayne Hays nel 2015. I colori e i salti temporali che intrecciano le sequenze delle indagini, la deposizione e l’intervista di vecchio Hays, sono quello che tutti i fan di True Detective volevano vedere.

A questo va aggiunto Mahershala Ali che si conferma essere l’attore del momento. Da sottolineare che, come spesso accade, l’interpretazione deve essere apprezzata in lingua originale. Proprio come per Matthew McConaughey nel primo capitolo di questa serie, il meglio del personaggio lo si coglie ascoltandolo senza doppiaggio.

Con il ruolo di Mahershala Ali abbiamo un protagonista senza vice di rilievo ad affiancarlo, ma comprimari che stanno al loro posto senza rubare la scena, cosa che invece non si vedeva nella seconda stagione, troppo “affollata” sotto questo aspetto.

A livello di trama si conferma quanto visto nelle precedenti puntate di questa serie ontologica: un crimine macabro, un’ambientazione statunitense pura - non quella delle grandi città ma di quello che c’è nel mezzo tra le due coste - e un detective che vuole arrivare fino in fondo al caso, costi quel che costi.

Aspettiamo le prossime puntate per una giudizio più completo, tenuto conto che anche la

seconda stagione con i primi due episodi era abbastanza interessante, salvo poi perdersi. Per ora la sensazione è che siamo davanti ad una stagione che si avvicina molto al fascino di quanto visto nella prima.

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