Il 2020 è stato l'anno delle violazioni della regina Elisabetta

In questo anno così difficile per tutto il mondo la regina Elisabetta ha attraversato non solo l’emergenza causata dalla pandemia, ma anche una crisi familiare a cui ha dovuto rispondere con fermezza e prontezza, perfino violando le regole del protocollo

Il 2020 è stato l'anno delle violazioni della regina Elisabetta

Quando la regina Elisabetta infrange le regole del protocollo reale non è mai per dimenticanza, negligenza, ignoranza o ribellione tout court, ma perché vuole lanciare un messaggio alla famiglia e al mondo. Sua Maestà spezza le catene del protocollo con cognizione di causa, proprio perché lo conosce a memoria e vi si attiene scrupolosamente. Sa bene che quelle norme sono come una di quelle fortezze medievali con il ponte levatoio e il fossato, oltre la quale vi è il cuore della monarchia, cioè il sovrano.

Pur se anacronistico, talvolta, il protocollo contribuisce a forgiare l’immagine e la credibilità della Corona. In alcune occasioni particolari o in caso di necessità, però, la regina può decidere di violarlo. In questo sta il buon senso di un monarca. Nel 2020, anno difficilissimo per tutto il mondo, la regina Elisabetta ha affrontato il dramma della pandemia, ma anche dei violenti terremoti familiari che hanno richiesto una risposta immediata e forte. Una reazione che poteva persino non tener conto del cerimoniale.

Lo tsunami della Megxit

La decisione di Harry e Meghan di abbandonare i loro ruoli di corte e i doveri annessi ha sconvolto la royal family e la regina Elisabetta, che si sarebbe trovata di fronte al fatto compiuto senza poter opporre resistenza, avere il tempo di studiare una strategia. La sovrana, però, doveva difendere la Corona, in più gli inglesi si aspettavano una sua reazione. La regina non concede interviste, non parla della sua famiglia, non commenta fatti che riguardano i suoi parenti, non risponde al gossip, ma la Megxit è stata una infelice fusione di pubblico e privato, uno tsunami a cui nessuno era preparato. Il silenzio suggerito dal motto “never complain, never explain” non poteva più bastare. Così Sua Maestà ha infranto il protocollo, rilasciando una dichiarazione entrata nella Storia: “Harry, Meghan e Archie saranno sempre membri amatissimi della mia famiglia. Riconosco le sfide che hanno affrontato come risultato di un intenso controllo negli ultimi due anni e sostengo il loro desiderio di una vita più indipendente”. In queste poche parole ci sono due infrazioni al protocollo (oltre alla dichiarazione in sé). La regina Elisabetta si riferisce al nipote e alla moglie chiamandoli per nome e non per trattamento e titolo (all’epoca erano ancora altezze reali e sono tuttora duchi di Sussex), quasi li reputi già fuori dalla famiglia. Inoltre, accenna a "un intenso controllo” da lei esercitato sui Sussex, facendo trapelare qualcosa in più sulle dinamiche private della royal family.

Manteniamo le distanze

Avrete notato che durante il Remembrance Service di quest’anno, ovvero il giorno della commemorazione dei caduti della Prima Guerra Mondiale e della fine delle ostilità, la regina Elisabetta ha assistito alla cerimonia da sola. Accanto a lei, sulla balconata del Foreign and Commonwealth Office non c’erano, come da tradizione, le future regina consorti Kate Middleton e Camilla Shand (insieme su un altro balcone) e i loro mariti, ma solo la dama di compagnia, Susan Rhodes. Un’infrazione al protocollo impossibile da evitare a causa della pandemia. Di solito, infatti, la sovrana, il principe Carlo con Camilla e i Cambridge assistono alla cerimonia sullo stesso balcone, posizionati in ordine di rango. Purtroppo ciò non è stato possibile quest’anno. La necessità di mantenere una distanza di sicurezza ha imposto alla royal family di separarsi durante questo impegno che tradizionalmente li vede uniti nel ricordo. La dama di compagnia, Susan Rhodes, ha trascorso la quarantena con la regina Elisabetta, chiusa nella “bolla” che la protegge dal virus, per questo le è stato consentito di rimanerle accanto.

Il dilemma della mascherina

Secondo i tabloid Sua Maestà avrebbe commesso una grave imprudenza non indossando la mascherina durante l’inaugurazione dell’Energetics Analysis Centre al Defense Science and Technology Laboratory. Per molti si è trattato di un pessimo esempio dato proprio dalla persona più insospettabile, cioè la sovrana. Certo, tutte le persone attorno a lei avevano fatto i tamponi prima di presenziare all’evento, ma ormai sappiamo che questo sistema non rappresenta una forma di prevenzione. Sua Maestà, quindi, avrebbe violato un “protocollo di emergenza” che avrebbe dovuto seguire per la sua sicurezza e quella degli altri. Qui c’è un risvolto paradossale. Durante il Remembrance Day, lo scorso novembre, la sovrana ha reso omaggio alla tomba del Milite Ignoto a Westminster Abbey, portando una mascherina nera. Ha rispettato le norme per arginare il coronavirus, ma se vogliamo essere puntigliosi in modo perfino irritante la sovrana dovrebbe essere sempre riconoscibile. Questo è il motivo per cui nulla, neanche il cappello, le copre il volto di solito e i colori dei suoi abiti sono sempre sgargianti (tranne, naturalmente, per la commemorazione del Sunday Service). In teoria Lilibet avrebbe infranto questa regola del protocollo ma, di fatto, non è stato così. Di fronte all’emergenza e al pericolo anche il protocollo deve essere messo da parte.

Un brindisi con la regina

A corte esiste una simpatica infrazione alle regole che si ripete ogni anno e, ormai, è diventata parte delle tradizioni natalizie. Al pranzo di Natale sono ammessi solo i membri della royal family. Nessun commoner può partecipare. Con un’unica eccezione. Il senior chef ha il permesso di abbandonare la cucina, recarsi in sala da pranzo e brindare con Sua Maestà. Un bicchiere di whisky, lo scambio di auguri e una breve conversazione prima di tornare al lavoro, come racconta l’ex chef di casa Windsor Darren McGrady.

Un’infrazione subìta

Quest’ultima violazione del cerimoniale non è stata compiuta dalla regina Elisabetta, ma in un certo senso c’è la sua complicità. Al ritorno dal mini tour sul treno reale che ha portato i Cambridge tra Inghilterra, Galles e Scozia, tra il 6 e l’8 dicembre 2020, il principe William ha salutato pubblicamente la sovrana con una frase non proprio da protocollo: "Bye, gran”, cioè “Ciao nonna”.

Elisabetta, che l’ha accolto di fronte al Castello di Windsor, non sembrava affatto dispiaciuto da quel gesto spontaneo, anzi. Non ha redarguito il nipote nemmeno con uno sguardo fugace, segno che la tenera infrazione le ha fatto piacere. Una piccola complicità tra nonna e nipote all’ombra della pesante Corona.

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