Nato a Napoli nel 1970, Paolo Sorrentino decide che la sua vita sarebbe ruotata intorno al cinema a 25 anni (nel frattempo, dopo essersi diplomato, aveva studiato Economia e commercio). Dopo un cortometraggio (Un paradiso), lavora come ispettore di produzione e, in seguito, aiuto regista. Scrive anche alcuni episodi per la serie tv "La squadra". E in seguito gira anche un paio di Spot pubblicitari. Ma la sua vera passione è per il grande schermo. E piano piano Sorrentino riesce a spiccare il volo. Il suo primo ciak lo grida per "L'uomo in più" (2001), di cui è anche sceneggiatore. Con questa pellicola inizia il lungo e fortunato sodalizio con l'attore Toni Servillo. Di seguito una breve carrellata sui suoi principali film.
La grande bellezza
Il film ruota intorno alla vita di Jep Gambardella, noto giornalista di costume divenuto famoso per un libro (l'unico che ha scritto). Arrivato a Roma da giovane, Gambardella si è lentamente seduto. Vive i suoi giorni tra feste e cene vip, circondato da attori, cantanti, imprenditori, cardinali , spogliarelliste e persino una santona. Lui critica ferocemente lo stile di vita vuoto e caciarone della Capitale che pensa solo a divertirsi, ma anche quello fintamente impegnato. Ma non riesce a liberarsi dagli schemi in cui lui stesso è imprigionato. (2013)
This must be the place
Ha 50 anni Cheyenne. Nel passato è stato una rockstar. Continua a vestirsi e a truccarsi proprio come quando saliva sul palco. Ricco grazie ai diritti sulle sue canzoni, vivein una villa a Dublino. Terribilmente depresso, riesce a smuoversi di casa per andare a New York, dopo la morte del padre (con cui non aveva più alcun rapporto). Scopre, in questo modo, che il padre aveva un'ossessione: vendicare una grave umiliazione subita in un campo di concentramento. Cheyenne farà sua questa ossessione, iniziando un lungo viaggio negli States alla ricerca di una persona. E riconciliandosi, in questo modo, con suo padre. (2011)
Napoli 24
Sguardo corale sulla città di Napoli, raccontata da ventiquattro registi, ognuno con una personalità diversa. Anche Sorrentino ci regala la sua visione della città all'ombra del Vesuvio. (2012)
Il divo
Giulio Andreotti si arrabbiò molto soprattutto per una scena di questo film a lui dedicato: quella in cui litiga con sua moglie. Il ritratto del senatore a vita, svariate volte ministro e Presidente del Consiglio, è implacabile. La pellicola è ambientata tra gli anni Ottanta e Novanta. Andreotti-Servillo si sveglia prestissimo e va subito a messa. Soffre di continue emicranie ma è pontentissimo. La morte di Moro e poi quelle di Pecorelli, Calvi, Sindona e Ambrosoli sono alcuni snodi centrali della trama. Il Divo ne esce sempre indenne, superando anche la bufera di Tangentopoli. Viene fermato (ma solo fino a un certo punto) dal processo per mafia. (2008).
L'amico di famiglia
Il protagonista è un sarto, Geremia de' Geremei, che lavora nell'Agro Pontino. Uomo decisamente brutto e antipatico, vive in una casa buia con la mamma paralizzata. Geremia presta soldi a usura ed è particolarmente abile nello stringere rapporti con i cuoi "clienti" (talvolta anche molto stretti, fino a consigliare la bomboniera da scegliere per il matrimonio della figlia di un uomo a cui ha prestato soldi). Proprio per questo ama dipingersi come "l'amico di famiglia". (2006)
Sabato, domenica e lunedì
Sembra un normale weekend come tanti ma non lo è in casa Priore: sono tutti nervosi. Ma il più nervoso è Peppeino, il capo famiglia. Se la prende con tutti: in particolare con i figli Giuliana e Roberto, e sua sorella, zia Memè. Mamma Rosa è intenta alla preparazione del ragù per il pranzo domenicale: che questa volta è più importante del solito perché sono stati invitati anche due vicini di casa. (2005)
Le conseguenze dell'amore
Un uomo di mezza età, Titta Di Girolamo (Toni Servillo), da tempo vive in un albergo del Canton Ticino. La sua è una vita molto triste, lontano dalla famiglia. I soldi non gli mancano ma non se li gode: ogni mercoledì mattina alle 10 in punto, si inietta una dose di eroina. E una volta all'anno si sottopone ad un procedura di "lavaggio" totale del sangue. Nasconde un mistero, che piano piano verrà fuori: svolge un lavoro molto pericoloso, ricicla soldi per criminalità organizzata. La sua vita sembra riaccendersi quando, improvvisamente, si innamora di una ragazza. (2004).
L'uomo in più
Siamo nella Napoli degli anni Ottanta. Tony è un cantante di successo. Molto sicuro di sé e sprezzante, è cocainomane ed ha sulla coscienza la morte del fratello. Antonio Pisapia, invece, è un calciatore: fa il difensore ed è un professionista tutto d'un pezzo: non vuol saperne di partite truccate.
Entrambi caduti in disgrazia per motivi diversi, provano a riemergere tra mille difficoltà. Ma sono diversi: Tony pare disilluso, Antonio, invece, crede di potere essere un valido allenatore. La pellicola è ispirato a due personaggi reali: il cantautore Califano e il calciatore De Bartolomei. (2001)
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