Valeria Golino: "Lina Wertmüller mi urlava 'cagna'"

Intervistata dal Corriere della Sera, Valeria Golino parla degli incontri importanti che hanno segnato la sua vita e su Lina Wertmüller rivela: "Mi urlava 'cagna' ma le voglio un bene dell'anima"

Valeria Golino: "Lina Wertmüller mi urlava 'cagna'"

In un'intervista al Corriere della Sera, Valeria Golino parla di alcuni incontri importanti che hanno segnato la sua vita professionale, e su Lina Wertmüller rivela: "Mi urlava 'cagna'".

L'attrice italiana dal profilo compiutamente internazionale è presente alla Mostra del Cinema di Venezia con tre film, anche se non in gara. Uno di questi tratta il tema dell'autismo, un argomento già affrontato dalla Golino nel capolavoro Rain Man - L'uomo della pioggia. A proposito di quel periodo, Valeria parla del rapporto che aveva con i due protagonisti del film. Tom Cruise viene descritto come "gentile, affettuoso": "mi portava regali, senza malizia: ora un orologio, ora un quadro".

Più curioso il rapporto con Dustin Hoffman: "Mi dava le vitamine, mi consigliava sui dottori". "Insomma, il Carlo Verdone americano", aggiunge ironica Valeria Golino, facendo riferimento alla nota ipocondria e alla passione per la scienza medica dell'attore e regista romano. Sul periodo americano, però, l'attrice evidenzia anche qualche rammarico: "Ricordo tanti provini, arrivavo spesso a film che hanno fatto epoca, da Ghost a Pretty Woman. I ruoli li davano ad attrici americane".

Con questa dichiarazione Valeria Golino non intende fare riferimento a eventuali discriminazioni in base alla nazionalità e ricorda un ammonimento fattole dal regista di Rain Man, Barry Levinson: "Devi imparare a essere disciplinata". E proprio per ritrovare tale disciplina nel campo del lavoro, l'attrice confessa lapidaria: "Smisi di farmi le canne".

Un altro ammonimento, molto meno delicato, arrivò da regista Lina Wertmüller. Valeria Golino ricorda che si trattava del suo primo film e rivela ciò che le disse la famosa regista: "Cagna, mi urlava". "Le voglio un bene dell’anima. Meno male che l’ho incontrata, sennò avrei fatto la cardiologa", aggiunge la Golino, sottolineando come questo incontro-scontro l'abbia indirizzata convintamente verso la carriera cinematografica.

Valeria Golino e l'affondo a Chiara Ferragni

Nell'intervista c'è anche spazio per un giudizio su Chiara Ferragni, anche lei presente alla Mostra del Cinema per presentare il suo documentario. Prima Valeria Golino usa il guanto di velluto: "È un mondo a me sconosciuto, quello della influencer.

Tanto di cappello a chi fa soldi sulla vacuità". Ma poi, sempre in punta di fioretto, arriva l'affondo: "È stato sdoganato un comportamento che fino a pochi anni fa ritenevano tutti volgare". "E ora ci sembra del tutto normale", conclude rassegnata la Golino.

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