Ma com'è nuovo questo passato. Basta con il reggaeton e (quasi) tutti i suoni latini che per anni avevano omogeneizzato la musica d'estate. Si riscoprono i suoni e i ritmi di mezzo secolo fa o poco meno, quando la melodia era «friccicarella», estiva fino in fondo, afosa già al primo ascolto. Da Sensibile all'estate di Jovanotti all'Hula hoop di Noemi e Carl Brave a Una ragazza di Malika Ayane (che piace sempre di più) sembra quasi ci sia stato un passaparola per guardarsi indietro, riassaporare melodie retro e sentirsi di nuovo a casa dopo le ultime folate latinoamericane.
Per carità, non è una tendenza che si scopre solo adesso, a metà agosto, perché il cambio di passo era chiaro già due mesi fa. Però adesso ci siamo: l'estate 2002 è musicalmente «vintage» e qualcosa vorrà pur dire. Nei momenti di crisi (si dice sempre, ma stavolta è più vero), quasi inconsapevolmente ci si guarda indietro. Non per nostalgia, ma per cercare conforto. Inutile dire che ascoltare la voce di Edoardo Vianello vale già un biglietto per le vacanze e non è un caso che MYss Keta l'abbia inserita (campionandola in chiave techno) nella sua Finimondo: «Che finimondo per un capello biondo che stava sul gilet». Una frase che rende l'idea di un tempo, che è una specie di metaverso, uno spazio tridimensionale nel quale si gioca il pop di questa stagione. Un occhio al passato. E un altro ad arrangiamenti più attuali, anche se cronologicamente sparpagliati.
«Nella mia Ragazza ci sono soluzioni che ritornano agli anni Settanta e Ottanta, anche se la cifra musicale è quella dei Sessanta», spiega Malika. «Per interpretare Litoranea sono uscita dal mio personaggio. Ho finto di essere una vecchia diva del cinema italiano, un po' Monica Vitti», ha detto Elisa e c'è qualcuna più anni Sessanta di Monica Vitti? Sì forse c'è La dolce vita di Fedez, Tananai e Mara Sattei, con quel richiamo felliniano che però si ferma al titolo, anche perché la linea melodica ricorda in qualche modo Loco-motion lanciato da Little Eva nel 1962 e poi ripreso anche da Grand Funk Railroad e persino Kylie Minogue.
Cristiano Malgioglio ha fatto ancora meglio, tornando indietro al 1959 con Sucu Sucu, scritto e interpretato dal boliviano Tarateño Rojas e poi ripresentato l'anno dopo in Italia da Caterina Valente. Insomma le citazioni sono tante, sparse qua e là in tutta la playlist estiva che poi il 31 agosto sarà selezionata ai Power Hits di Rtl 102.5 all'Arena di Verona fino a incoronare il tormentone dell'anno (quotazioni altissime per La dolce vita, difficile batterlo).
Però, ovvio, in giro non c'è solo nostalgia, c'è anche fedeltà alla linea. Nella prima estate da tanti anni senza un brano di Giusy Ferreri, i Boomdabash si confermano proprietari di uno stile ormai riconoscibile, al quale Annalisa stavolta porta la giusta dose di Tropicana. Nel Mare malinconia di Franco 126 spicca soprattutto la voce di Loredana Bertè, che da sola vale il prezzo del biglietto. E se No stress di Marco Mengoni fa gara a sé, anche Elodie gioca in un altro campionato, molto più trasversale. Tra l'altro, proprio ieri la sua Tribale è diventato il brano più trasmesso della settimana dalle radio italiane. È la sua settima canzone consecutiva che arriva in testa, mica poco.
Anche i Pinguini Tattici Nucleari sono fuori dal coro perché la loro Giovani wannabe va fortissimo, ma non si inserisce in un genere prestabilito: è lo «Stile Pinguini» punto e basta. E se Bolero di Baby K con Mika e Caramello di Rocco Hunt con Elettra Lamborghini e Lola Indigo sono da metà classifica, cresce Scossa di Sangiovanni, resiste Shakerando di Rhove che è (giustamente) azzoppato dalle uscite non proprio popolari di questo ventunenne milanese che, tra spintoni e critiche al pubblico, forse ha perso un po' la bussola. La maglia mera dell'estate è già sua, per lo meno quanto a fair play.
Quello di certo non manca a Gianni Morandi, che ringiovanisce ogni anno e, con la Ola, ha una «bachata romagnola» che sta un pelo sotto alla sanremese Apri tutte le porte. Ma ce ne fossero di sempreverdi come lui che a 77 anni cantano in quasi tutti i concerti del «Jova Beach Party» (e lasciamo perdere le critiche ambientaliste).
A proposito, in I love you baby lui canta il verso riassuntivo di questa estate: «C'è una canzone di tanti anni fa, che sembra scritta ora, non mi ricordo neanche più come fa». È la sensazione che provano in tanti ascoltando le canzoni di questa estate che si possono finalmente cantare a squarciagola in mezzo agli altri dopo tre anni.
Certo, ci sono «tormentoni» che rimarranno magari per sempre.
«Tormentini» che il freddo se li porterà via in autunno. E semplici «tormenti» di scintillante banalità (no nomi, please) che per fortuna sono volatili e spariranno presto da questa estate che sembra un ritorno al passato.
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