«Viva la libertà» conquista tutti Ma Tornatore sbanca i David

La battaglia delle statuette dei David di Donatello vedeva la sfida tra le 13 candidature per «Diaz» di Daniele Vicari ex aequo con «La migliore offerta» di Giuseppe Tornatore. Due film agli antipodi. Alla fine ha vinto Tornatore con sei riconoscimenti tra cui quelli pesanti di miglior film, migliore regia e di migliore musicista (Ennio Morricone, commosso per la standing ovation). «Diaz» si può accontentare di quattro statuette «minori» (come le tre di «Reality» di Matteo Garrone), tra cui però quella importantissima a Domenico Procacci, il produttore che tanto si è speso per questo film, e di un passaggio di alcune delle sue immagini violentissime, ma vere, in prima serata su Rai Uno. Che poi questa è stata la grande novità della 57esima edizione dei David, come sempre guidati da Gian Luigi Rondi che quest'anno ha diviso in due categorie, non senza polemiche, i più di 1800 giurati. Complice il direttore dell'ammiraglia Rai, Giancarlo Leone, che ha fortemente voluto la diretta. Oggi stesso vedremo se i dati di ascolto gli avranno dato ragione e allora dovrà anche ringraziare i conduttori Lillo&Greg, stregati dall'occasione istituzionale e parecchio ingessati. E neanche la comparsata con inedito lapsus di Roberto Benigni, per il David speciale al suo sceneggiatore Vincenzo Cerami, ha cambiato le carte, un po' tristi, in tavola.
La serata però ha riservato più di una sorpresa nella consegna dei premi. Come quando è salito sul palco Leonardo Di Costanzo miglior regista esordiente per il capolavoro «L'intervallo», oppure la doppietta di Valerio Mastandrea, il vero trionfatore dei David di quest'anno per via dei premi sia come migliore attore non protagonista per «Viva la libertà» di Roberto Andò che come protagonista per «Gli equilibristi» di Ivano De Matteo. Preferito a Toni Servillo (doppio protagonista proprio di «Viva la libertà») che signorilmente l'ha subito abbracciato.
Meno sorprendente la vittoria come migliore attrice di Margherita Buy perché in effetti «Viaggio sola» di Maria Sole Tognazzi si regge tutto su di lei.

Invece il David a Maya Sansa come attrice non protagonista per «Bella addormentata» è parso un po' un risarcimento al suo regista, Marco Bellocchio, parecchio snobbato nelle candidature ma con un grande sostenitore proprio in Giancarlo Leone (fu lui a produrgli con Rai Cinema «Buongiorno, notte» e «L'ora di religione») che alla conferenza stampa di presentazione dei David non s'era risparmiato negli apprezzamenti: «Bellocchio resta il più grande autore del cinema italiano».

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