"Un volto, due destini", adattamento televisivo dell’omonimo romanzo del 1998 di Wally Lamb, è una serie incentrata sulla tragica storia di una famiglia americana. La stampa ha potuto visionare solo i primi due episodi dei sei che costituiscono l'opera, pochi per darne un giudizio complessivo, ma abbastanza per evincere come la sofferenza sia il leitmotiv del racconto.
Connecticut, primi anni Novanta. Thomas (Mark Ruffalo) si amputa una mano in una biblioteca pubblica, come sacrificio a Dio. Una volta dimesso dall'ospedale, viene portato in una prigione di massima sicurezza. Il fratello gemello Dominic (sempre Ruffalo), imbianchino con un matrimonio fallito alle spalle, farà di tutto perché esca da lì e sia condotto in una struttura per malati mentali anziché continuare a essere trattato come un pericoloso criminale.
Attraverso la voce narrante di Dominic scopriamo che lui e il fratello, quest'ultimo affetto da schizofrenia paranoide, sono cresciuti con la madre (Melissa Leo) e con un patrigno violento (John Procaccino). Il fratello sano si è occupato di quello svantaggiato, facendo le spese delle sue azioni, fin dall'infanzia. I due ignorano l'identità del vero padre, un segreto che la genitrice sembra intenzionata a portarsi nella tomba: è ammalata di cancro e, come unico cenno sul passato, regala a Dominic il manoscritto di memorie del nonno siciliano, che viene poi affidato a una traduttrice (Juliette Lewis). (Negli episodi successivi ai due visionati, par di capire, si scopriranno nel diario informazioni cruciali).
Andando avanti e indietro nel tempo, capiamo quanto Dominic sia devoto al fratello, ma anche quanto lo percepisca come la disgrazia da cui originano tutti gli altri drammi della sua vita. La stanchezza derivante dall'avere un membro della famiglia in quelle condizioni compromette alla lunga anche la sua psiche: in lui la frustrazione fa a gara col risentimento. Eppure il legame con Thomas resta ineludibile, non solo perché gemellare, ma anche per una promessa fatta alla madre.
Meritato l'Emmy appena vinto da Ruffalo per l'emozionante doppia interpretazione. Le scene dei due personaggi sono girate in momenti diversi e a distanza di molti chili (diciassette settimane nei panni di Dominick, per poi ingrassare 13 kg e diventare il gemello Thomas).
La litania di piccole e grandi tragedie al centro di "Un volto, due destini" fa sì che aleggi un costante senso di perdita durante la visione. L'atmosfera, a livello emotivo, è la stessa ravvisata in certi film di rara quanto crudele bellezza come "Manchester By The Sea".
Scritta e diretta da Derek Cianfrance, con Ruffalo anche produttore esecutivo, "Un volto, due destini" è un’odissea familiare che abbraccia quarant’anni di storia americana.
Una narrazione drammatica e commovente, in cui è anche denunciato il modo in cui la nostra società vede e tratta le persone affette da malattie mentali.Da stasera, ogni martedì alle 21.15 su Sky Atlantic e in streaming su NOW TV.
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