The White Lotus, la serie che prende di mira ricchi e potenti

Di prossima uscita su Sky, The White Lotus è una serie originale e di difficile collocazione che prende di mira le nevrosi dei potenti, ma anche la politica spiccia dei social

The White Lotus, la serie che prende di mira ricchi e potenti

Arriverà il 30 agosto con un doppio episodio a settimana su Sky Atlantic e Now Tv The White Lotus, miniserie in sei episodi che riscrive i cliché del thriller e del giallo, colorandoli con le tonalità accese di un'ambientazione da sogno, quella delle Hawaii. Il White Lotus, infatti, è un albergo di lusso che sorge sulle spiagge delle Hawaii e in cui convergono un nutrito numero di turisti con il portafogli pieno e una lista infinita di nevrosi, insicurezze e atteggiamenti tossici.

Da una parte ci sono i neo sposi Shane (Jake Decy) e Rachel (Alexandra Daddario), che vengono da due classi sociali diverse che spingono Rachel a domandarsi se ha fatto la scelta giusta nello sposare un uomo tanto più ricco di lei. C'è la famiglia Bossbacher, composta da una madre tutta dedita al lavoro (Connie Britton), un marito alle prese con una crisi di mezza età, un figlio asociale e una figlia manipolatrice, che sembra avere un'ossessione per la sua migliore amica.

E poi c'è Tania (Jennifer Coolidge), una donna vistosa ed eccentrica, che è arrivata sull'isola per dire addio a sua madre e spargere le sue ceneri. Dall'altra parte della barricata, però, c'è lo staff dell'hotel, capitanato da Armond (Murray Barlett), un ex alcolista e tossicodipendente che cerca di tenere insieme i pezzi del puzzle, ma finirà con il crollare a sua volta, soprattutto a causa dei continui scontri con il novello sposo Shane.

La forza di The White Lotus è nella sua natura cangiante, nel suo non essere catalogato con ferrea rigidità in un solo genere. Lo spettatore si troverà davanti a una trama che ruota intorno a una morte, un omicidio: tasselli che, uniti alla scelta di ambientare l'intera storia in un'unica location, sembrano voler omaggiare l'Agatha Christie di Dieci piccoli indiani. Ma basta guardare anche pochi minuti dell'episodio pilota per comprendere che The White Lotus non punta a rimanere ancorato in un solo genere. Ecco quindi la divisione in classi sociali che sembra quasi richiamare Downton Abbey, ma c'è anche la commedia nera e a tratti sboccata, che si fa forte di un sarcasmo nerissimo, soprattutto quando ha a che fare con il politicamente corretto delle due adolescenti che ripetono a pappagallo lezioni sentite sui social senza fermarsi a riflettere sul significato delle parole che pronunciano.

Un modo molto intelligente per far riflettere su come la politica dei social media abbia creato fasce di pubblico che non si interrogano più, che non scavano più a fondo nella propria coscienza per trovare la propria morale e si accontentano di ricalcare quella in saldo di qualche influencer o personaggio pubblico. Una riflessione decisamente attuale che viene arricchita dai toni della commedia, che permettono allo spettatore di divertirsi al tempo stesso e di ridere anche di ciò che fa paura, come la morte.

Un giallo che non è un giallo, un thriller che non punta ai colpi di scena a ogni costo, The White Lotus è soprattutto una serie davvero ben scritta, che riesce ad andare avanti senza grandi azioni, ma grazie a una sceneggiatura che si mostra abile nel manovrare un ampio ventaglio di personaggi,

dando loro tanto un ruolo predefinito quanto una personalità unica, che invoglia il pubblico a proseguire nella visione per scoprire non quello che succede, ma come i personaggi reagiranno a quanto accade nelle loro vite.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica