Woody Allen e Amazon vedono la fine della loro battaglia legale.
Come riporta il Guardian, il regista newyorkese ha fatto causa ad Amazon per 68 milioni di dollari lo scorso febbraio, dopo che il colosso dello shopping online - che possiede una piattaforma streaming collegata - ha chiuso nel 2017 il contratto siglato con l’artista: un fatto che ha portato alla mancata release del suo film "Un giorno di pioggia a New York". La pellicola, tra l’altro, non è mai uscita negli Stati Uniti, ma solo all’estero.
Alla base delle presunte accuse rivolte da Amazon ad Allen, ci sono dei commenti del regista ritenuti insensibili e contro il movimento #MeToo - le accuse sarebbero alla base di alcune clausole contenute nel contratto tra le parti. Il nome di Allen è tornato al centro delle cronache quando il movimento contro le molestie sessuali nello showbiz ha puntato il dito contro di lui.
Allen è infatti stato denunciato per presunti abusi sessuali dalla figlia Dylan Farrow. Nella prima metà degli anni ’90 ci fu anche una causa, in cui il regista venne assolto. La storia delle presunte molestie da parte di Woody Allen è decisamente complessa. Allen e l’attrice Mia Farrow ebbero una relazione tra il 1980 e il 1992. Durante questo periodo adottarono Dylan e Moses - che però smentisce le accuse contro il padre adottivo - ed ebbero anche un figlio naturale. Nel 1992, Mia Farrow scoprì che Allen avesse una relazione con la figlia adottiva del suo ex marito, Soon-Yi Previn - che poi sposò il regista. Iniziò, nella coppia Farrow-Allen un lungo periodo di recriminazioni e parte dell’opinione pubblica dell’epoca puntò il dito verso l’attrice, accusata di voler distruggere l’ex marito che l’aveva tradita.
Quando Dylan nel 2017 è tornata a parlare della questione, molti attori e attrici che avevano lavorato con Allen si sono schierati dalla parte della giovane. Il regista però è stato anche sostenuto da altri, in primis Scarlett Johansson, ritenuta per molto tempo una delle sue muse.
Intanto la causa con Amazon è stata archiviata, anche se i termini non sono stati resi noti al momento. Il sodalizio con Amazon è iniziato nel 2016, con la produzione di una serie tv con la regia dell’artista newyorkese.
Il telefilm “Crisi in sei scene”, con protagonista Miley Cyrus, fu un flop, raccogliendo un misero 17% su Rotten Tomatoes. Una parte della critica trovò le soluzioni adottate nella serie “per niente divertenti”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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