"Spider-Man" finisce nel Multiverso e combatte con una squadra di "sosia"

Nel nuovo film di animazione si moltiplicano le versioni dell'Uomo Ragno

"Spider-Man" finisce nel Multiverso e combatte con una squadra di "sosia"
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Versioni di Spiderman al cinema ne abbiamo viste moltissime. Una delle più riuscite, che ha vinto un Oscar per il miglior film di animazione, è stata Spider-Man: Un nuovo universo, uscito nel 2018, che vedeva protagonista non Peter Parker, ma un uomo ragno di un universo parallelo, di nome Miles Morales e dalla pelle scura.

Quel primo film è stato amato e apprezzato dal pubblico e dalla critica per il suo stile ambizioso, che utilizzava un mix di diverse tecniche di animazione in grado di rendere il prodotto cinematografico molto simile a un fumetto su carta. Era davvero una striscia comica che diventava cinema. Ora, a distanza di cinque anni Miles Morales ritorna in Spider-Man: Across The Spider-Verse diretto da Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson, che aveva firmato anche il primo film. Prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures dal primo giugno solo al cinema, il film vedrà Miles Morales avere a che fare con il passaggio dall'adolescenza alla età adulta e dover affrontare viaggi multidimensionali che lo porteranno in un Multiverso popolato da una intera squadra di suoi simili. Il film dura oltre due ore e mezzo, che per un lungometraggio di animazione è un tempo lunghissimo. «Dopo il successo, quasi inaspettato per noi, del primo film dovevamo fare qualcosa di altrettanto speciale, sapevamo di dover alzare l'asticella dice Christopher Miller Ci abbiamo messo quattro anni e mezzo. Non è un tempo troppo lungo per un film straordinariamente ambizioso. Non è stato facile portarlo a termine ma credo che alla fine il risultato sia valso lo sforzo».

La prova del nove è già stata fatta. La stampa americana si è sperticata in lodi. C'è chi lo ha definito «un'opera d'arte», chi «un capolavoro», «Più dark e più triste del primo ma in un modo necessario alla storia», scrive l'Hollywood Reporter. Coloratissimo e psichedelico, ambientato un anno dopo la fine del primo film, questo sequel vede Morales (nella versione originale è interpretato da Shameik Moore), di nuovo accanto a Gwen Stacy, una Spider-woman interpretata da Hailee Steinfeld che vive a Brooklyn. I due, insieme a un indefinito numero di altri ragni cercheranno di affrontare e vincere una nuova terribile minaccia che potrebbe distruggere l'universo. La politica insegna: le decisioni in una coalizione, anche di supereroi, non sono mai facili e quando si tratta di trovare una strategia per come affrontare il pericolo, Miles si ritrova solo contro gli altri ragni. Justin Thompson spiega: «Ci sono circa 280 versioni diverse di Spiderman, un centinaio delle quali con un nome, altri sono vere e proprie comparse». Fra questi ci sarà naturalmente Peter Parker (Jake Johnson), e vari debuttanti: Jessica Drew interpretata da Issa Rae e Miguel O'Hara, uno Spiderman ispanico interpretato nella versione in inglese da Oscar Isaac. «L'uomo ragno è uno dei personaggi più iconici del mondo dei fumetti e questo film è la versione più squisitamente sofisticata di quel mondo dice Isaac - Sono molto orgoglioso di aver dato vita a un Uomo Ragno ispanico, tragico ma con un grande senso dell'umorismo che a volte sembra il contrario, la mancanza di esso». Ci sono anche uno Spiderman indiano, una Spider-woman afroamericana e incinta e c'è persino un uomo ragno versione punk interpretato da Daniel Kaluuya. «Da bambino ero ossessionato dall'Uomo Ragno: le serie animate e poi i film di Tobey Maguire, Andrew Garfield, Tom Holland. Quindi, da esperto, posso affermare che Spider-Man: Accross the Spider-Verse è speciale, innovativo e allo stesso tempo un classico inaspettato», dice il giovane attore.

«Abbiamo avuto la libertà di

toccare argomenti importanti, come la diversità e l'uguaglianza», ha detto il regista Justin K. Thompson. Sembra banale nella Hollywood di oggi ma, avverte, «Questa nuova avventura di Spiderman ha molte sorprese in serbo».

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