Tutta la verità di Buffon: "Non siamo i migliori però sappiamo stupire"

Il portiere è al quinto mondiale e confessa: "Non sono appagato. Altri più forti, noi siamo affidabili e creiamo problemi alle big"

Tutta la verità di Buffon: "Non siamo i migliori però sappiamo stupire"

FirenzeParla Buffon e stavolta il matrimonio finito non c'entra: il capitano si accinge a tagliare un traguardo per pochi, il quinto Mondiale. Un percorso incredibile: «È un buon traguardo - dice - ma non mi appaga pienamente. Mi chiedete degli obiettivi? Partiamo per stupire, sia nei singoli che nella squadra, ma affermare oggi che raggiungeremo la semifinale o addirittura la finale, beh, non me la sento proprio...».
Buffon è lo stesso di sempre: zero banalità, molta concretezza: «Non siamo i più forti, ma siamo affidabili, di questo ne sono certo. Vinciamo le partite che dobbiamo vincere e riusciamo a sorprendere anche in gare nelle quali non partiamo come favoriti. Abbiamo creato problemi a Spagna o Brasile, con cui abbiamo perso disputando ottimi incontri. Siamo una squadra matura anche perché conosciamo i nostri limiti. Dai quarti di finale in avanti sarebbe un buon Mondiale, positivo: dipenderà anche dal sorteggio, se incontrassimo la Spagna ai quarti ci potrebbe anche stare di uscire».
Giocare un Mondiale non ha paragoni: «È il massimo riconoscimento per un calciatore. Siamo i paladini di una nazione. La Champions? Interessa solo il club a cui appartieni e poi si gioca ogni anno, mentre il Mondiale ogni quattro. Ricordiamoci anche che ogni tanto non vincono i più bravi. È un torneo strano e breve in cui i parametri dei valori non vengono rispettati. Energia, freschezza e fortuna fanno la differenza».
Gigi non fa l'ipocrita: «Dobbiamo riconoscere i valori degli avversari. Le favorite sono Brasile, Argentina, Spagna e Germania: siamo un mezzo gradino sotto. Dietro c'è una seconda fascia in cui ci troviamo noi e la Francia, una formazione di cui nessuno parla, ma per me ha potenzialità esplosive. Tra le sorprese inserisco il Belgio, quindi un'africana perché alla fine riesce sempre a emergere».
Dalla porta all'attacco, là davanti ci potrebbe essere una strana coppia, Cassano e Balotelli: «Li vedo bene - sorride -. C'è la voglia di fare il massimo per la causa e non avere rimpianti». Italia impostata sul possesso palla: «La nostra caratteristica è tenere il pallino del gioco, con possesso finalizzato alla rete. Ma non dimentichiamoci che per ottenere risultati non si può prescindere dall'equilibrio e noi siamo una squadra equilibrata. Nell'amichevole di sabato a Londra contro l'Irlanda arriveremo appesantiti dagli allenamenti, però non vogliamo sfigurare proprio per accaparrarci delle certezze».
Una foto al girone degli azzurri: «Noi favoriti? Noi possiamo spingerci più in là rispetto alle altre. L'Inghilterra è stata rivoluzionata e si è affidata a tanti giovani: è normale che non parta con i favori del pronostico nonostante conti su valori individuali molto buoni. L'Uruguay è come noi, molto affidabile, difficilmente fallisce un obiettivo. Può essere una outsider come l'Olanda».
Una battuta sulla Juve: «Quando si viene da vittorie importanti si spera di continuare il progetto perché si ha la sensazione di non aver sparato tutte le cartucce». E una su Perin: «Tra i giovani è quello che si è espresso in modo migliore. È esuberante, e questo gli gioverà in futuro, ma la differenza fra un ottimo portiere e un campione la fanno i dettagli, l'esperienza e la gestione. Gli auguro di essere il mio erede. Ma non dovrà essere il nuovo Buffon, semplicemente Perin: cioè accettare di essere se stesso».


Chiusura personale: «Io in lizza per essere il portiere migliore del mondo? Ho 36 anni, mi pare giusto che le sfide le facciano i più giovani. A 24-25 anni, se mi avessero paragonato a un 36enne mi sarei offeso. Però significa che sto maturando bene. Ho detto maturando, non invecchiando...». Tutto chiaro super Gigi.

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