La miglior difesa del campionato (zero gol subiti dalla coppia Di Gregorio-Perin) contro il miglior attacco (nove reti segnate in quattro partite, in realtà tutte nelle ultime tre giornate) può introdurre l'odierno Juventus-Napoli. Che però è ovviamente anche tanto altro: c'è per esempio il ritorno di Conte allo Stadium, per la prima volta con il pubblico dal momento che ai tempi dell'Inter erano ancora in vigore le norme anti-covid.
E c'è lo scontro indiretto tra Vlahovic e Lukaku, con quest'ultimo che nell'estate 2023 avrebbe potuto davvero vestirsi di bianconero dopo essersi lasciato in malo modo con l'Inter: il serbo è a secco da 270' tra campionato e Champions League, il belga è arrivato negli ultimissimi giorni di mercato ma ci ha messo ben poco a fare sognare i tifosi partenopei segnando e regalando assist. Per di più, l'ultima volta che Lukaku ha messo piede allo Stadium semifinale di andata di Coppa Italia 2022/23, Juve-Inter 1-1 - non era finita a tarallucci e vino: rigore segnato nel recupero, il dito davanti alla bocca interpretato come provocazione e contro di lui urla e cori razzisti finiti poi in tribunale.
C'è insomma da attendersi un clima caldo anche stasera e per questo ieri è stato deciso di permettere la vendita dei tagliandi del settore ospiti soltanto ai possessori della fidelity card del Napoli ovunque residenti tranne che nella provincia partenopea: chi lo aveva già acquistato sarà rimborsato e comunque anche questo episodio non contribuisce a rasserenare gli animi.
«Sono stato un giocatore di Conte in nazionale e con lui ho avuto e ho un rapporto fantastico le parole di Thiago Motta -. Ci aspetta una partita bellissima, perché noi dobbiamo avere l'ambizione di migliorare sempre e perché il Napoli è stato costruito per vincere lo scudetto. I protagonisti saranno comunque i giocatori, non gli allenatori». Tanto bel calcio e niente calcioni, questo è l'auspicio di Motta la cui squadra in campionato è a secco da due turni: «I falli sistematici su Kvara? I miei ragazzi non vanno per fare fallo, non si buttano mai e cercano di rispettare il gioco. Da parte mia ho sempre difeso il gioco: i falli pericolosi non vanno mai bene e grazie al Var l'abbiamo risolto, ma bisognerà limitare anche le simulazioni che paradossalmente sono aumentate. In troppi si rotolano e fanno cinema».
Ecco: oggi si proverà a evitare anche questo, augurandosi magari che Conte (419 presenze e 44 gol con la Juve: 12 trofei vinti tra cui cinque scudetti e una Champions) non venga ritenuto un nemico ma soltanto un avversario. Dopo di che, la parola passerà al campo: «Il Napoli due anni fa ha vinto lo scudetto esprimendo un calcio straordinario di cui tutto il mondo parlava ancora Motta -.
Non so quindi se l'esito dello scorso campionato (Juve a +18, ndr) sia tanto attendibile». Schermaglie di una vigilia sentita sia da una parte che dall'altra: il percorso è appena iniziato, ma il verdetto odierno potrebbe non essere banale.
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