Addio a Galbiati, il maestro dei campioni

Al Milan valorizzò il talento di Baresi, Maldini, Massaro e tanti altri

Addio a Galbiati, il maestro dei campioni

Chi trova un vero maestro, nel calcio, trova un grande tesoro. Il caso classico è quello rappresentato in modo simbolico da Italo Galbiati, 85 anni, che ha chiuso gli occhi ieri a Milano, dopo una vita spesa nel calcio italiano con puntate significative all'estero (Real Madrid e le nazionali inglese e russa le tappe più prestigiose), con il compito innato di insegnare tecnica pura coltivando, da raffinato intenditore, il talento di un numero impressionante di grandi firme, da Franco Baresi a Paolo Maldini passando per Zlatan Ibrahimovic scegliendo tra gli anonimi ragazzi del vivaio gente dello spessore di Filippo Galli, Chicco Evani, Daniele Massaro. La carriera da calciatore, centrocampista nato con i colori dell'Inter, fu scandita da un paio di passaggi, prima alla Reggina e infine al Lecco per poi inaugurare l'altro capitolo, straordinario, della sua vita calcistica sotto le insegne del Milan. Qui, per 18 lunghissimi anni, Galbiati è stato sinonimo di competenza, partendo dalla cura del settore giovanile prima di diventare il suggeritore più ascoltato degli allenatori dell'epoca d'oro, Arrigo Sacchi e Fabio Capello. Per fedeltà al club, accettò l'incarico complicato di sostituire Radice nella stagione disgraziata che portò il Milan di Farina a retrocedere in serie B.

Con don Fabio, Galbiati ebbe un sodalizio unico e molto proficuo perché al seguito del tecnico, partì per l'esperienza al Real Madrid seguita dai trasferimenti alla Roma, alla Juve e poi alle Nazionali inglese e russa dove riuscì a farsi capire e apprezzare conoscendo appena qualche espressione inglese ma ricorrendo spesso a molte battute in dialetto milanese, parlando cioè la lingua più nota al mondo, quella semplice e tradizionale del calcio. Quando Galbiati decise di chiudere l'esperienza in prima linea, ritornò alla passione antica di addestrare giovani talenti. E infatti lo trovammo nella scuola calcio Cimiano dove lavorava suo figlio per chiudere infine con la collaborazione con il Monza, passato sotto la guida del famoso tandem Berlusconi-Galliani.

Se c'era da indovinare in largo anticipo rispetto alla concorrenza le virtù di un calciatore, bisognava affidarsi agli occhi esperti di Italo Galbiati. Sul web hanno preso a circolare ieri alcune relazioni autentiche scritte per conto del Milan nelle quali suggeriva l'acquisto di Donadoni e Shevchenko. Mica male, eh anche come osservatore!

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