Ora è ufficiale: Sergio Aguero ha deciso di dire addio al calcio giocato e l'ha fatto a soli 33 anni per il persistere dei suoi problemi di natura cardiaca. "Ho deciso, smetto di giocare a calcio", queste le parole del Kun che con una conferenza stampa straordinaria, segnata da lacrime e parole rotte dai singhiozzi ha dato la triste notizia a tutti i suoi supporter e appassionati di calcio. "Annuncio il mio ritiro dal calcio giocato. Una decisione difficile, che ho preso 10 giorni fa, ma prima di tutto viene la salute. Lascio a testa alta, non so cosa mi riserverà il futuro", queste le parole dell'ex genero di Diego Armando Maradona.
La tristezza del Kun
"Ho preso questa decisione dieci giorni fa Ho fatto del mio meglio per vedere se c'era qualche speranza, ma non ce n'era molta. Sono molto orgoglioso della mia carriera, molto felice. Ho sempre sognato di giocare a calcio, da quando avevo 5 anni. Quando calciavo il pallone il mio sogno era giocare in Prima Divisione argentina, non avrei mai pensato di arrivare in Europa. Grazie all'Independiente, all'Atlético che ha scommesso su di me quando avevo 18 anni, alla gente del City, che sa cosa provo per loro, ho lasciato il meglio lì e mi hanno trattato molto bene", questa una parte della conferenza stampa dell'ex Barcellona.
Aguero ovviamente ha ringraziato anche il suo attuale club anche se solo per poche settimane: "Grazie anche alla gente del Barça, a Joan che mi ha contattato. Sapevo che stavo venendo in uno dei migliori club del mondo e mi hanno trattato molto bene. E infine grazie alla nazionale argentina, che è la cosa che amo di più. Me ne vado a testa alta e molto felice, non so cosa mi aspetterà in un'altra vita ,ma ho persone che mi vogliono bene e che vogliono il meglio per me. Grazie anche ai giornalisti, a chi mi ha trattato bene e a chi no. Ringrazio tutti i tifosi dei club dove ho giocato e dei quali conservo le cose belle che ho vissuto".
I numeri di una grande carriera
El Kun è sempre stato un attaccante duttile, di quantità e qualità. Il classe '88 appartiene a quella generazione di centravanti completi in grado di far tutto: potente fisicamente (anche se non molto alto stile Lautaro Martinez), tecnico, veloce, furbo, altruista e soprattutto prolifico. 23 reti in 56 partite con l'Indipendiente con l'Atletico Madrid che lo porta in Europa e in Liga. L'argentino con i colchoneros gioca 234 partite e segna 101 reti in cinque anni. Nel 2011 passa in Premier League al City e lì diventa davvero incontenibile con ben 260 centri, distribuiti in 10 stagioni, in 390 partite tra campionato, coppe nazionali e Champions League.
Con l'Albiceleste 101 partite giocate e 42 reti con le Olimpiadi del 2008 a Pechino e la Copa America 2021 messe in bacheca più un secondo posto al mondiale del 2014 che è ancora un ricordo amaro per tutti gli argentini.
Cinque Premier League, una Supercoppa europea, un'Europa League più diverse coppe nazionali conquistate in Inghilterra, questo il palmares di Aguero che non ha però mai vinto la Champions League e certamente, purtroppo, chiuderà la carriera senza la possibilità di vincerla per il suo problema cardiaco.
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