nostro inviato a Perugia
Le speranze azzurre sono decollate ieri sera da Fiumicino con il volo charter Alitalia AZ8080: con la delegazione dell'Italia - compreso qualche familiare che viaggerà però a proprie spese - un equipaggio di undici persone. Undici come i calciatori da mettere in campo in ogni partita e Prandelli già sta iniziando a studiare quelli da schierare con l'Inghilterra. La spedizione è già in attivo di due milioni di euro: l'Italia, come ogni nazionale ha ricevuto dalla Fifa circa sette milioni e tra spese di resort (90 stanze), charter, allestimento di Casa Azzurri e trasporto (è servito anche un cargo via mare per la criosauna, i macchinari medici e fisioterapici e le ingenti derrate alimentari) alla voce uscita ci sono «appena» 4,7 milioni.
E se la squadra si è concessa mezza giornata di relax prima di ritrovarsi nel ritiro dell'hotel romano in zona Villa Borghese, il ct ha rivisto il video della partita con il Lussemburgo, ha analizzato con il suo staff i dati del recupero dei giocatori e ha completato la pianificazione del lavoro nel ritiro di Mangaratiba: già programmato un allenamento per oggi alle 20, ora italiana, al campo sportivo del Portobello Resort, poi due sedute giornaliere tranne domenica - amichevole con il Fluminense - e venerdì 13, vigilia del match con l'Inghilterra.
Intanto lo score parla di 7 partite senza vittorie dopo quella di Torino di nove mesi fa che ci regalò il pass mondiale. «Abbiamo vinto la sfida che c'era da vincere, mentre nelle amichevoli storicamente abbiamo sempre stentato - così Giorgio Chiellini -. Dispiace per il risultato, volevamo arrivare in Brasile con più entusiasmo. Ma andiamo avanti con fiducia e sicurezza, ci faremo trovare pronti al Mondiale dove ci sarà la giusta attenzione». Gli sbandamenti nel match di Perugia sono un pericoloso campanello d'allarme. «Siamo stati presi di infilata per stanchezza e poca lucidità, potrà capitare anche in Brasile con il clima che ci sarà - sottolinea il difensore -. Il modulo del primo tempo ha funzionato, forse abbiamo meno equilibrio nel mezzo quando in campo c'è Cassano». A proposito del barese, pericoloso quello scatto d'ira per un fallo laterale non concesso. «Gli dirà qualcosa il mister, di sicuro non dobbiamo crearci questi problemi. Già per il clima sarà difficile giocare in undici, figuriamoci in 10...».
L'imprimatur era arrivato a Londra, ma Marco Verratti ha confermato la sua ottima condizione psicofisica anche a Perugia, dove ha agito da play centrale insieme a Pirlo. Una convivenza possibile, come sostiene anche Prandelli.
«Era impensabile che ci saremmo subito trovati alla perfezione, miglioreremo - così il talento del Psg -. Di sicuro con questa posizione mi sono sentito più libero. Se mi sento più regista o più aiuto? Non saprei, decide il mister. Io più in forma di altri? Forse perchè sono più piccolino...».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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