La parola d'ordine è «compattezza». Che poi basti per rendere la seconda parte della stagione della Juventus qualcosa in più di una via crucis, è tutto da dimostrare. Intanto, stasera, allo Stadium arriverà l'Atalanta tornata macchina da gol: fino a due giorni fa sarebbe stato un match con risvolti legati al piazzamento Champions, adesso lo scenario è del tutto cambiato. Se poi si modificherà nuovamente, lo si scoprirà tra un paio di mesi ed è quello che Allegri ha voluto sottolineare ieri: «Sarà importante non avere rimpianti, quando ci sarà il verdetto definitivo, per adesso stiamo parlando di qualcosa di momentaneo. Per noi non cambia nulla: dobbiamo fare più punti possibile. I conti li faremo alla fine. Quando ho saputo della richiesta dei nove punti di penalizzazione, avevo fatto alcuni calcoli per capire come arrivare al quarto posto: adesso che sono diventati quindici, li ho aggiornati. Servirà un'impresa straordinaria».
Magari basterà o magari no. Intanto, però, bisogna provarci. E Allegri è più che mai la figura di riferimento della squadra e della società: il solo uomo di campo rimasto, in sostanza. Parafulmine o faro nella nebbia: la sostanza è quella. E dovrà essere bravo a tenere alte le motivazioni di un gruppo che potrebbe anche rischiare di sfaldarsi vista l'aria che tira: «Bisogna ricompattarsi tutti le sue parole intorno all'ora di pranzo -, continuare a lavorare con profilo basso e pensare solo al campo». Poi, nel primo pomeriggio, lo stesso concetto è stato esplicitato alla squadra dal presidente Ferrero e dall'amministratore delegato Scanavino: «Di fronte all'ingiustizia bisogna essere compatti e fare ognuno il proprio mestiere. Noi difendendo il club nelle opportune sedi e voi sul campo, facendo punti. Oggi più che mai rappresentate milioni di tifosi in tutto il mondo». Avanti, allora. Sperando di non andare incontro a un contraccolpo psicologico negativo tipo quello che si era manifestato il 22 dicembre 2020, quando la squadra allora allenata da Pirlo venne nettamente sconfitta (0-3 allo Stadium) dalla Fiorentina poche ore dopo la decisione presa dal Collegio di Garanzia del Coni di fare giocare la sfida con il Napoli, annullando il 3-0 a tavolino deciso un paio di mesi prima.
Palla al campo, comunque sia. Ancora senza Vlahovic e Pogba, con Cuadrado di nuovo disponibile. «Ho imparato che tutte le situazioni debbano essere trasformate in opportunità per fare il massimo - ancora Allegri -.
Giocheremo anche l'Europa League, un altro passaggio che ci permetterebbe di andare in Champions. E poi la Coppa Italia, che non è facile. Più i 60 punti a disposizione in campionato». Fare calcoli non serve: la sola strada è quella di vincere sempre. Per provare a dimenticare.
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