Altro che futuro: non è una A per giovani

Nel nostro campionato solo 3 under 21 con mille minuti. Ultimi in Europa

Altro che futuro: non è una A per giovani

Il calcio italiano vive un periodo a dir poco complicato, con la seconda esclusione consecutiva dal Mondiale che ha spento l'entusiasmo acceso dall'Europeo conquistato dalla Nazionale di Mancini. Come da copione, dopo l'eliminazione con la Macedonia si sono sprecati i proclami, scatenando la caccia alle streghe alla ricerca dei colpevoli dell'ennesimo fallimento azzurro. Ma i numeri forniti da uno studio del Football Observatory del Cies, organizzazione indipendente svizzera che ha analizzato i dati relativi ai giocatori Under 21 (nati dopo il 24 marzo 2001) di 32 campionati europei, raccontano di quanto sia lunga la strada da seguire per tornare al top.

Premessa doverosa: l'analisi prende in considerazione i giocatori di movimento che abbiano totalizzato almeno mille minuti in stagione. La classifica è il risultato dell'applicazione di undici indicatori offensivi e difensivi, che parametrano le performance dei giovani calciatori rispetto a quelle di compagni e avversari e in relazione al livello sportivo complessivo della squadra di appartenenza.

Ebbene, la Serie A è ancora una volta maglia nera delle maggiori leghe europee. Il nostro campionato piazza soltanto tre Under 21 nella lista, due dei quali italiani. L'empolese Viti (difensore classe 2002) e il genoano Rovella (regista classe 2001 in prestito dalla Juventus) sono gli unici azzurri, rispettivamente in 26ª e 47ª. In mezzo, 38º, troviamo Dragusin, difensore classe 2002 di scuola Juventus che ha trovato spazio nei prestiti alla Sampdoria e alla Salernitana.

I tre alfieri della Serie A sono il dato più basso tra i Top 5 campionati europei, alla pari con la Liga (che però ha Pedri fuori classifica per il ko di inizio stagione). Il primato spetta alla Ligue 1, che si conferma trampolino di lancio ideale per i giovani con 14 Under 21 in lista. Doppia cifra, a quota dieci, sia per la Premier (con Saka davanti a tutti e cinque giocatori tra i primi quattordici) che per la Bundesliga.

Il quadro non migliora se allarghiamo l'orizzonte alla percentuale complessiva del minutaggio concesso agli Under 21 (stavolta inclusi i portieri).

Anche qui Serie A tristemente ultima con un eloquente 3,9%, ben lontano dal 9,1% dei francesi e dal 7,1% dei tedeschi e dietro sia all'Inghilterra (4,4%) che alla Spagna (4,2%), unica a far peggio di noi per età media complessiva: 27,9 anni contro 27,4. I numeri, insomma, parlano chiaro, a conferma di quello è sempre più un dato di fatto: non è una Serie A per giovani.

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