Ancelotti si sfoga: "Pensavo che Leonardo ​fosse un mio amico"

Carlo Ancelotti nella sua autobiografia, Il leader calmo, racconta la sua esperienza e la sua carriera da allenatore e svela qualche retroscena

Ancelotti si sfoga: "Pensavo che Leonardo  ​fosse un mio amico"

"Pensavo fosse un amico". Carlo Ancelotti nella sua autobiografia, Il leader calmo, racconta la sua esperienza e la sua carriera da allenatore. L'ex tecnico di Parma, Juve, Milan, Psg e Real racconta alcuni retroscena curiosi del passato. Uno su tutti, segnalato da Maurizio Pistocchi, riguarda la sua amicizia con Leonardo e la sua esperienza al Paris St. Germain durante la quale Ancelotti era in panchina e Leonardo direttore sportivo. Il racconto di Ancelotti è chiaro e alza un velo sul vero rapporto con Leonardo: "Perché annunciare ad un allenatore che potrebbe essere esonerato? E se avessi vinto la partita, cosa sarebbe successo? Sarei rimasto, chiaro, ma non mi sarei sentito a mio agio. Perché a quel punto sapevo di aver perso la fiducia del presidente e del direttore sportivo. Vincemmo. Giocammo bene e battemmo il Porto 2-1, così non mi licenziarono. Ma niente per me fu più lo stesso. Non sentivo più l’appoggio del club, cosa che mi metteva in una posizione insostenibile, soprattutto in un progetto di lunga prospettiva come quello, e così anticipai a Leonardo che a fine stagione sarei andato via. Leonardo era mio amico, o almeno così avevo creduto, eppure non mi diede nessuna vera spiegazione del perché mi avessero trattato in quel modo.

Ero sorpreso, una cosa del genere non dovrebbe accadere, nel calcio come in qualsiasi altro contesto. Se vuoi licenziare qualcuno, licenzialo. Non dirgli che se perderà allora lo licenzierai". Il passato evidentemente brucia ancora...

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