Arbitri in tv, meglio "variare" che ricordare

Pirlo: "Giusto che parlino, ma non di episodi accaduti tre-quattro anni fa..."

Arbitri in tv, meglio "variare" che ricordare

Non è detto che tutti i salmi arbitrali finiscano in gloria, com'è capitato con l'epocale (usiamo termini da eccesso televisivo) auto flagellazione di Orsato per una partita di tre anni fa. Non aspettiamoci si presentino con la faccia contrita del mi pento e mi dolgo che qualche furbacchione vorrebbe vedere. Piuttosto sarà giusto chieder loro di parlare del presente o di un passato molto recente, meglio sapere di un rigore negato oggi piuttosto di quello di anni fa, e di spiegare tutto quanto il nostro Var(iegato) fuoricampo ci propina, anche con dovizia di particolari tecnici. Niente più della tesi sostenuta da Andrea Pirlo («Giusto che gli arbitri parlino, ma non di episodi di tre anni fa») che, non essendo nato ieri, ha capito perfettamente il giochino del revival ad uso e consumo di veleni di facile distribuzione ed altrettanto chiara indicazione. Che poi abbia anche legato l'asino dove vuole il padrone è altra questione.

Ovviamente sarebbe intelligente che pure i giornalisti, caso vuole siano Rai ma è un discorso generale, cominciassero a trattare gli arbitri con il Lei, non con il Tu, dimenticassero di fare i tifosi e gestissero la novità per arricchire chi ascolta e provare a sminare le guerre tra fazioni. Poi sappiamo tutti che i fischietti sanno annusare l'aria che tira: in Europa come in Italia.

Ecco, una volta messo a punto il protocollo di ingaggio gli arbitri potranno entrare nel vissuto, spiegare omissioni, errori, soprattutto riconciliarci con il Var quando lo invochiamo e quello non vede, non sente, non parla. Usarlo senza rischiare di far danni, in pochi secondi, non è facile come dirlo.

Però arbitri, e un giorno le signore arbitro che subiranno ancora più pressione, hanno fra le mani una grande chance per togliersi d'impaccio, rispettare il tifoso meno esasperato, evitarsi una parte (solo una parte) delle solite maledizioni ed etichette: venduto, condizionato, incapace. Basterà Var(iare) sul tema quando parleranno: meno infallibilità e più chiarezza.

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