Quando si affrontano Atalanta e Lazio, non sono mai partite banali o noiose (50 i gol nelle ultime 12 sfide). Figuriamoci in una partita da dentro o fuori come quella che regala la semifinale di Coppa Italia. Gol, spettacolo, errori, cartellini gialli e uno rosso, un rigore sbagliato: alla fine il posto se lo guadagna la squadra di Gasperini nonostante l'inferiorità numerica - espulso Palomino per un fallo da ultimo uomo su Lazzari - per quasi tutta la ripresa. E nonostante l'errore dal dischetto di Zapata, bravo a procurarsi il penalty, ma poi «ipnotizzato» da Reina.
L'Atalanta appare poco dinamica nell'attaccare gli avversari, ma non perdona gli errori della distratta difesa della Lazio. Brava a ribaltare la gara dopo un inizio sofferto, ma poi incapace di pungere la Dea anche con l'uomo in più con una manovra offensiva troppo lenta che consente ai bergamaschi di coprire gli spazi senza grandi affanni. Gasperini si prende così la rivincita della finale 2019 (che lasciò una scia di polemiche mai sopite), Inzaghi si ferma ai quarti.
Pochi i momenti di sosta in una partita tra due formazioni che amano fare gioco. Solo il primo tempo regala quattro gol in 37 minuti con vari ribaltamenti di fronte e tanti errori: l'Atalanta appare poco dinamica nell'attaccare gli avversari, la Lazio è però in difficoltà in fase di retroguardia. Pesa l'assenza di Luiz Felipe con il club che ha trovato nel Milan il sostituto: il trentenne argentino Musacchio, da oggi a disposizione di Inzaghi. Il tap-in vincente di Djimsiti dopo che Reina aveva respinto la conclusione di Palomino legittima dopo 7' la partenza sprint degli orobici, l'uno-due firmato da Muriqi (primo gol con la Lazio) e Acerbi (suo anche l'assist per la rete del kosovaro) con un belissimo slalom in area manda avanti ai biancocelesti, disattenti però sull'azione di Muriel che consente a Malinovskyi il 2-2.
Il gol decisivo di Miranchuk, nato da un pallone riconquistato da Romero, annulla i due episodi negativi che potrebbero cambiare l'inerzia della gara a favore della Lazio.
Inzaghi, orfano di Luis Alberto, mette dentro tutte le armi offensive a sua disposizione compreso Immobile, ma con Milinkovic-Savic «limitato» da De Roon mancano le giocate di qualità: solo la «spizzata» di Acerbi sporca i guantoni di Gollini. L'Atalanta «scaccia» il fantasma di Gomez proseguendo la caccia al primo trofeo dell'era Gasperini, la Lazio si ferma dopo 5 vittorie di fila e si rituffa nel campionato. Domenica nuova sfida a Bergamo.
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