L'Atalanta è una cosa seria. Centra il nono successo consecutivo e per due notti può dormire sonni di gloria in vetta alla classifica. Piega, nel finale della sfida, la resistenza del Milan che tra un tempo e l'altro perde molte delle sue forze migliori e soprattutto paga pegno su calcio piazzato. Il primo sigillo è di CDK su punizione laterale, il secondo di Lookman da calcio d'angolo. Nonostante la prova autorevole di Gabbia e Thiaw, i buchi in difesa restano il problema numero uno di Fonseca. Con questa sconfitta il Milan si allontana in modo pericoloso dalla zona Champions, addio ai sogni di gloria recitati dal tecnico portoghese, ieri sera molto polemico nei confronti dell'arbitro La Penna sul primo gol atalantino (CDK si appoggia sulla schiena di Theo, ancora una volta anello debole come difensore). Ai microfoni rincara la dose: «Sul fallo non ci sono dubbi, in questo momento non c'è rispetto per il Milan da parte degli arbitri». La differenza è tutta nella panchina di Gasp: a metà ripresa entra la cavalleria dei rinforzi, nel Milan, perso Pulisic, ci sono in pratica solo Loftus Cheek e Abraham.
Pronti via e piede sull'acceleratore del Milan. Dopo soli 15 secondi la giocata preparata a tavolino con Morata che arretra e lascia un buco alle spalle dove s'infila Pulisic, mette sull'avviso l'Atalanta: Carnesecchi deve superarsi per deviare il destro angolato dell'americano. L'avviso ai naviganti bergamaschi è colto al volo (Pasalic dopo numero di Ederson alza sulla traversa): alla prima punizione utile CDK si guadagna il primo gol ai suoi ex saltando di testa e poggiandosi sulla schiena di Theo con Maignan inchiodato colpevolmente in porta. Fonseca protesta a lungo, Di Paolo al var conferma il gol. Non arretra il Milan, diligente nel cercare i vuoti lasciati dalla marcatura a uomo di Gasp (in tribuna per squalifica) e appena si apre un varco a sinistra, ecco il lampo che acceca a metà frazione. Theo azzecca il fendente per Leao inseguito inutilmente da Bellanova: cross preciso e sponda in rete di Morata a occhi chiusi. 5 gol dello spagnolo, 5 assist del portoghese. La cattiva notizia per Fonseca arriva dopo la mezz'ora con Pulisic, una vitamina per i rossoneri, il quale si ferma per insulto muscolare: al suo posto entra Loftus Cheek, e non è la stessa cosa.
Quando sale la fatica, l'Atalanta può godere dei cambi che già a Roma decisero il felice epilogo di quel viaggio: Retequi, Samardzic e Kossounou sono le energie utilizzate da Gasp mentre Fonseca può dare il cambio a Morata, spolpato, con Abraham. Nel frattempo scende la precisione del Milan nel far ripartire la sua azione: Leao e Reijnders non hanno molta benzina a disposizione e tutta la squadra arretra.
Durante uno degli ultimi assalti, l'Atalanta trova lo spiraglio, sempre su azione da calcio d'angolo, e ancora con Lookman, il più attivo dei suoi con Emerson Royal in grande difficoltà. L'attaccante si nasconde abilmente nei pressi del secondo palo e di testa fa esplodere lo stadio: «Vinceremo il tricolore».
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