Salvini aspetta il verdetto, Lega mobilitata

Dal summit coi Patrioti alla sentenza di Palermo in cui il vicepremier rischia 6 anni

Salvini aspetta il verdetto, Lega mobilitata
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Da Bruxelles a Palermo. Dal summit con i Patrioti all'House of Hungary al carcere Pagliarelli. È arrivato il giorno tanto atteso, quello della sentenza per il processo Open Arms, in cui il vicepremier Matteo Salvini rischia una condanna a 6 anni per, nientemeno, sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio. Nella capitale d'Europa, prima di prendere l'aereo, il leader della Lega cita una frase di Ezra Pound, «Se un uomo non è disposto a correre un rischio per le sue idee, o non valgono niente le sue idee o non vale niente lui».

Gli alleati lo ascoltano e indossano una maglietta che esprime tutta la loro vicinanza: «Salvini colpevole di aver difeso l'Italia».

Insomma, quella che i pm di Palermo leggono come una storia di violazioni del codice penale, per Salvini è solo il prezzo della sua coerenza. Aveva promesso di difendere i confini e così fu in quell'estate difficile del 2019, mentre il governo Conte I si decomponeva e i 5 Stelle, che prima avevano tenuto la stessa linea, lo mollavano al suo destino.

Sono stati i 5 Stelle a consegnare l'imputato Salvini alla magistratura, è quello il peccato originale di una vicenda che obiettivamente non avrebbe nemmeno dovuto cominciare. Poi però i pm siciliani hanno sposato la tesi colpevolista senza considerare che la nave della ong spagnola rifiutò tutte le ipotesi alternative che si presentarono in quei lunghi diciannove giorni, fra il 1 e il 20 agosto 2019.

No al raggiungimento di un porto spagnolo, no all'approdo a Tunisi, no alla proposta di Malta di far scendere i 39 profughi che erano stati raccolti a bordo nel corso del terzo salvataggio effettuato nelle acque del Mediterraneo. Open Arms voleva attraccare in Italia e solo in Italia e alla fine ci riuscì, attraccando a Lampedusa. Davvero per dare voce al partito della fermezza si fece a pezzi la libertà di quei 147 migranti?

È il quesito su cui si è attorcigliato il processo che oggi arriva ai titoli di coda. L'appuntamento è alle 9.30 per le repliche finali, poi la corte dovrebbe entrare in camera di consiglio per uscirne qualche ora più tardi, forse nel tardo pomeriggio, con il verdetto. Le previsioni non sono così pessimistiche e c'è chi scommette sull'assoluzione, almeno per il reato più grave, ovvero il sequestro.

Ma spesso le previsioni sono fatte per essere smentite.

Anche se, come ricostruito ieri dal Giornale, questo è il sequestro in cui il presunto sequestratore, Salvini, fa di tutto per allontanare la nave e i potenziali ostaggi. «Erano liberi di andare ovunque - spiega lui al quotidiano olandese Telegraaf, parlando dei membri dell'equipaggio di Open Arms - potevano andare in Libia, Tunisia, Malta, Francia, oppure in Spagna, da dove proviene la Ong. Ma hanno rifiutato, perché la loro era un'azione politica. La cosa incredibile è che la causa non è contro Open Arms ma contro di me».

A 24 ore dalla sentenza, Salvini fa professione di ottimismo ma non si sottrae ad un possibile finale di segno opposto: «Mi aspetto l'assoluzione, ma una condanna sarebbe per l'Italia una figuraccia. Costituirebbe un pericoloso precedente, i ministri di tutta Europa potrebbero chiedersi se potranno fermare i migranti. Credo che questo sia il primo processo politico in Occidente su una questione politica che, fra l'altro, all'epoca era sostenuta dall'intero governo. Una condanna costituirebbe quindi un sovvertimento delle regole democratiche».

Intanto su X anche Elon Musk va in soccorso del vicepremier: «È assurdo che Salvini venga processato per aver difeso l'Italia».

E Salvini risponde, sempre sullo stesso social: «Grazie per la tua solidarietà. Difendere i confini dell'Italia era mio dovere e sono orgoglioso di ciò che ho realizzato. Che io venga condannato o assolto, la nostra lotta per la libertà e la sicurezza in Italia e in Europa continuerà».

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