Incidente grotta e contorno grottesco

Il team di soccorritori era composto altresì da 159 tecnici del Soccorso alpino e speleologico, 118 vigili del fuoco, carabinieri, protezione civile, personale sanitario, chi più ne ha più ne metta

Incidente grotta e contorno grottesco
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Gentile Direttore Feltri, che cosa pensa della speleologa Ottavia Piana recuperata dopo 75 ore trascorse nelle viscere della Terra? Ho sentito commenti carichi di cattiveria da parte di coloro che sostengono che la donna se la sia in qualche modo andata a cercare, essendo la seconda volta che finiva intrappolata lì. E meno male che siamo sotto Natale.

Carla Previtali

Cara Carla,
il fatto che il Natale sia alle porte non ci obbliga ad essere ipocriti, ad abbandonare l'obiettività sposando un disgustoso conformismo etico buonista che ci dovrebbe indurre ad essere gentili ad ogni costo. Questa signora, Ottavia Piana, 32 anni, dipinta dai media che la stanno esaltando da giorni alla stregua di un'eroina (prepariamoci a vederla sul palco di Sanremo, spolverata e sistemata, insieme a qualche nero che, come di consueto, ci accusa di essere schifosamente razzisti), è una segretaria con la passione, evidentemente irrefrenabile (cosa che non costituisce una colpa ma neppure in merito), per la speleologia. Ognuno è libero di coltivare i suoi passatempi e le sue passioni, sia chiaro, ma senza rompere le scatole alla collettività.

Si dia il caso, appunto, che la bresciana avesse già avuto un incidente in quel medesimo luogo, all'interno della grotta (in parte inesplorata) «Abisso Bueno Fonteno», sita in provincia di Bergamo, incidente avvenuto nel luglio del 2023, ossia poco più di un anno fa. Eppure ella, impenitente, non soltanto ci si è reinfilata, ma ha voluto evidentemente strafare, tanto da finire un'altra volta in gravissime difficoltà, ponendo a rischio la sua vita e anche quella delle decine e decine di soccorritori che per salvare il fondoschiena della giovane donna hanno lavorato in condizioni di gravissimo disagio e di difficoltà all'interno di quell'abisso, che senza dubbio non è più abissale della leggerezza con la quale Piana ha ritentato l'impresa.

Si dice che ella lo abbia fatto per il nostro bene, per il bene dell'umanità. Stronzate. Ci ha procurato soltanto danni. In una situazione di carenza di organico negli ospedali decine tra medici e infermieri sono rimasti ostaggio della donna, assistendola per 75 ore. Il team di soccorritori era composto altresì da 159 tecnici del Soccorso alpino e speleologico, 118 vigili del fuoco, carabinieri, protezione civile, personale sanitario, chi più ne ha più ne metta. Una gigantesca e poderosa macchina che ha avuto il merito di mettere in salvo Piana che ha messo in pericolo se stessa ancora una volta, dimostrando di non avere imparato la lezione e forse di fregarsene alquanto. Dopo 75 ore e le ferite riportate la donna ora giura che non si adopererà mai più in qualcosa del genere, appendendo al chiodo gli attrezzi della sua passione. Lo vogliamo ben sperare. Ma io sono poco disposto a crederci, ritengo piuttosto che Ottavia, recidiva, lo rifarà. Non c'è due senza tre. Ella ora è stanca, provata, sfinita, ammaccata, in tale stato chi avrebbe voglia di compiere un altro gesto rivelatosi folle e sconsiderato? E cosa avremmo pensato se Ottavia, estratta miracolosamente dalla grotta, avesse confidato il suo desiderio di riprovarci, magari il prossimo anno? La tentazione di mandarla a quel paese sarebbe stata irresistibile.

Eppure sono certo che, se la giovane la prima volta avesse pagato di tasca sua i milioni di euro di soccorsi, non sarebbe tornata sul luogo del delitto. La gente apprende la lezione solamente quando la tocchi nel portafoglio, il suo punto più sensibile.

Il resto, anche le ossa, tutto sommato, si sistema.

Non fatene un modello e un esempio di virtù, ve ne prego. Non se ne può più di questa moda imperante volta a celebrare i cretini. Il rischio concreto è che altri cretini li emulino.

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