L'equazione titolari in campo uguale vittoria nel calcio non è mai così certa. Se poi trovi un avversario in salute che ti concede poco e poi ti beffa nella parte finale del match, ecco che la notte del Maradona per il Napoli è ancora amara. In quattro giorni la squadra di Conte riceve due sberle dalla Lazio, abbandonando prima la Coppa Italia a causa del tris incassato all'Olimpico e poi la vetta della classifica per il gol di Isaksen. La nuova padrona della serie A è così ora l'Atalanta di Gasperini che viaggia a un ritmo supersonico e appare in fiducia.
L'all in di Conte sul campionato rischia di diventare un pericoloso boomerang, anche se la squadra appare in grado di lottare per il titolo e la società potrebbe accontentare il tecnico a gennaio con qualche rinforzo. Al momento però fa più notizia il secondo ko nelle ultime tre gare in casa. Con un Lukaku che tocca pochi palloni e appare inoffensivo, mentre Kvara non inquadra la porta su quattro tentativi.
Sorprende ancora la Lazio di Baroni, che nell'ultima trasferta era uscita battuta dal campo di Parma tra recriminazioni ed errori, ma che è brava a resettare le giornate storte e a rimettersi subito in carreggiata. Gara saggia a Napoli in cui contiene la dinamicità degli azzurri, crea anche occasioni da gol importanti (vedi la traversa di Dele-Bashiru) e poi punisce gli avversari con il tiro di Isaksen, che già aveva impegnato Meret nel primo tempo. «Il mister mi dice sempre che devo andare di più nell'uno contro uno e magari tirare...», così alla fine il danese. Il tecnico biancoceleste aveva già recapitato un messaggio chiaro agli avversari qualche minuto prima del gol vittoria: nonostante il forcing pure sterile della squadra di casa, aveva effettuato dei cambi per nulla conservativi (gli ingressi di Pedro e Noslin) e non aveva snaturato la squadra. La sesta vittoria con un gol di scarto tiene la Lazio nei quartieri alti della classifica e conferma una splendida prima fase della stagione.
È un'altra partita rispetto a quella di giovedì in Coppa, con 20 titolari su 22 diversi (unici superstiti della gara dell'Olimpico i laziali Dele-Bashiru e Zaccagni). Ritmo intensissimo ma sfida bloccata con poche palle gol e un solo tiro in porta a testa nel primo tempo. Il Napoli prova a mettere la Lazio sulla difensiva, effettua nei primi 45 minuti più conclusioni degli avversari e negli ultimi quindici ha un possesso palla superiore all'83 per cento.
La ripresa si apre con lo stesso canovaccio, ma gli azzurri sembrano avere ancora meno intensità e precisione.
La Lazio controlla la situazione senza grandi affanni e poi trova il colpo partita: grande apertura di Noslin (l'autore della tripletta che aveva affossato il Napoli in Coppa giovedì) dalla parte opposta con Isaksen che controlla, supera Olivera e piazza un tiro dove Meret non può arrivare. Terzo gol del danese dopo 20 partite (la stagione scorsa li fece dopo 37... ) e vittoria pesantissima. In attesa del confronto diretto con l'Inter di lunedì 16 a Roma.
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