Azzurri, strada difficile verso la finalissima. Come al Mundial '82...

Portogallo, Belgio, Francia e Spagna nel futuro. Mancio come Bearzot? Oggi niente polemiche

Azzurri, strada difficile verso la finalissima. Come al Mundial '82...

Quanto vale un campionato europeo con tanti gol? Per ora siamo arrivati a 94, una trentina in più rispetto al 2016: dunque? Spettacolo, spettacolo, spettacolo, penserà qualcuno. Dipende sempre dal punto di vista. È spettacolo vedere difese che si fanno bucare come un gruviera? È spettacolo assistere alla hit parade dell'autogol? Quest'anno anche i portieri hanno l'istinto del protagonista al contrario (di solito capita agli attaccanti) e l'autogol, in pallavolo style, rifilato da Dubravka alla Slovacchia, vale l'oscar dell'eterno ricordo. E che dire dei tanti rigori sbagliati da piedi di nobile fama? Merito dei portieri, si risponderà. Anche se stavolta Ronaldo ha sigillato sui rigori l'ennesimo record.

E qui veniamo all'Italia che piace, e ha messo il dubbio alle aspiranti regine d'Europa. Dicono le statistiche che solo Unai Simon, saracinesca della Spagna, ha parato meno di Donnarumma: una parata contro due. Occhio alla bontà delle difese: solo Italia e Inghilterra sventolano tre clean shit. Di contro l'Italia è subito dietro l'Olanda (8) per gol segnati (7) e dietro la stupefacente Danimarca per tiri totali: 61 contro 60. I numeri non danno certezze, ma dicono che gli azzurri se la cavano niente male. Però non dimentichiamo le storie del calcio nostro: quando prende l'euforia, poi arriva la mazzata. Meglio rimanere tra sussurri e mugugni, poi si va in volo.

Tutti penseranno al Mundial '82, alle similitudini tra l'Italia di Bearzot e quella di Mancini. Allora il ct guerreggiò con la stampa, i giocatori pure, le prime partite misero i brividi. Qui invece siamo in luna di miele. L'Italia partì da un pari contro la Polonia e suonarono strane le parole di Zibi Boniek. «Non sono riuscito a lottare contro i miei nuovi compagni della Juve. Vedevo Tardelli e mi bloccavo». Difficile pensare di trovare così affabili Lukaku o Cristiano Ronaldo, i due pistoleri che Italia nostra potrebbe incrociare negli eventuali quarti. Ecco, qui cominciano i problemi veri dell'Italia manciniana. Date un'occhiata al tabellone e lo scoprirete ripido quanto un Mont Ventoux ciclistico. Dalla parte nostra c'è rappresentato quasi tutto il meglio d'Europa: Francia campione del mondo, Portogallo campione d'Europa, Croazia finalista mondiale, la mai doma Spagna e il talentuoso Belgio dal miglior ranking Fifa. Dall'altra parte ecco il titanico scontro fra Germania e Inghilterra, e solo l'Olanda come terza incomoda. Chissà mai che il ben costruito tabellone non abbia voluto strizzare l'occhiolino agli inglesi, che ospiteranno semifinali e finali? Per l'Italia sarà una faticaccia: dopo un eventuale successo con l'Austria arriverà subito una tra Portogallo e Belgio.

Eppoi la Francia? Ma anche per l'Italia di Bearzot il cammino della seconda parte del mondiale prometteva un passaggio fra i carboni ardenti di Argentina e Brasile. Nessuno avrebbe scommesso le famose mille lire. Invece i padroni del calcio si inchinarono. E sapete com'è finita.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica