Baggio: «Bella la new generation azzurra»

L'ex fuoriclasse: «Ma ai talenti emergenti va data la possibilità di esprimersi»

Mario Tenerani

Firenze Le parole di Baggio hanno un suono diverso perché quel suono si sente di rado. Il fuoriclasse di Caldogno, da 13 anni ormai senza calcio giocato, è tornato a parlare anche delle sue emozioni: «È incredibile l'affetto che mi continuano a donare i tifosi. Del pallone mi manca l'odore dell'erba, il campo». Roberto è assediato da cronisti, tv e appassionati nello stand della Diadora, per l'edizione numero 91 di Pitti Uomo, rassegna mondiale della moda italiana, che si tiene da sempre a Firenze. La ricognizione di Baggio: dalla Juve, «la più forte», a Roma e Napoli, che «giocano un calcio diverso dalle altre». Ai cinesi: «Per Milan e Inter ci sono grandi opportunità economiche». Non dimenticando la nuova generazione di italiani e la veicolazione del mito del numero 10, attraverso la genialità di Totti e Dybala.

Il campionato non è chiuso: «La Juventus vince sempre perché la più forte, ma non solo in partita: alle spalle ha una macchina perfetta, un'organizzazione assoluta della società. Sì, i bianconeri per lo scudetto restano i favoriti, non si vincono 5 scudetti a caso, ma attenzione a Roma e Napoli. Giocano un calcio diverso, molto bello». Nella borsa del calcio Milano segna un indice in rialzo: Milan e Inter hanno ricominciato a correre, in attesa di tempi ancora più redditizi. «Credo che si debba nutrire fiducia nei confronti delle proprietà cinesi perché hanno potenzialità incredibili».

Baggio Pallone d'Oro, tecnica e fantasia come pochissimi nella storia del nostro calcio. Ce lo hanno invidiato in tutto il mondo. È bello sentirlo parlare di chi oggi continua a far arte nel cuore del gioco: «Totti è fantastico, non ci sono parole. Non è facile alla sua età continuare ad essere un fuoriclasse. Dybala mi intriga, talento impressionante, è il futuro». Ma ce ne sono anche altri: «Sta nascendo una bellissima generazione, per fortuna in Italia continuiamo a sfornare calciatori di spessore. Spero che questi giovani possano dimostrare in pieno il proprio valore. Mi piace anche Bernardeschi, altro talento, ma va fatto crescere con pazienza». A proposito di ragazzi: «Ho un bel progetto in testa, da sviluppare all'estero».

Pacche sulle

spalle, sorrisi, l'abbraccio con Antognoni, da poco rientrato nella Fiorentina: «Era il minimo per Giancarlo». E domenica si gioca Fiorentina-Juventus: la sfida di Baggio. «Quanti ricordi qui Spero vinca lo spettacolo».

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